Mentre si decide del futuro del campionato, in casa Juve, Sarri ha esaurito i suoi jolly. La sconfitta di Lione rischia di essere il punto di non ritorno. Ecco allora che il mese che si è appena aperto diventa decisivo. Per i traguardi stagionali e per il futuro dell’allenatore. Il feeling con il gruppo appare ai minimi, specie dopo le parole pronunciate al Groupama Stadium che tanto assomigliavano ad una resa. «Non riesco a far passare il concetto di muovere velocemente la palla». Urge ritrovare comunicazione tra tecnico e squadra, urge riallinearsi su una direzione comune. Oggi si riparte. Con il calendario ancora in divenire, la data clou del percorso, in ogni caso, è quella del 17 marzo, la notte del ritorno con il Lione. Il programma legato al tecnico è triennale, ha ribadito pochi giorni fa il presidente Agnelli, ma è indubbio che, con l’addio alla corsa verso Istanbul, tutto il progetto di rivoluzione sarriana verrebbe messo in discussione. La conferma del tecnico, preso proprio per fare il salto di qualità a livello estetico in Europa, sarebbe davvero messa a rischio. Sarri ne è consapevole e sa altrettanto che la medicina per tutti i problemi, come sempre, sono le vittorie. E vincere è il dogma della casa, da cui non si può derogare. Stop and go: la Juve e Sarri vogliono ripartire.
CdS