Gennaro Gattuso detto Rino è stato protagonista di uno splendido esordio da allenatore in Champions. Onorata eccome, l’eredità lasciata in dote dal suo maestro Ancelotti prima dell’esonero. Al Camp Nou, secondo il CdS, mercoledì 18 marzo: «La qualificazione è aperta, ci mancherebbe. Siamo tutti consapevoli della forza del Barça, ma il Napoli non è mica una squadretta. Abbiamo il dovere di giocarcela». Le sue parole nel dopo gara.
LA CRITICA
E allora, la prima volta di Gattuso e Setien. Due debuttanti in Champions, due che si stimano: «Abbiamo entrambi casa al mare in Spagna». A Marbella, per la precisione. «Sì, quando in estate andrò da quelle parti lo inviterò a bere un bel bicchiere di vino insieme. E così parliamo di calcio». Ieri, nel frattempo, il primo atto è finito in parità. Con un pizzico di rammarico: «Beh, non possiamo parlare di amarezza perché con il Barcellona non si può sbagliare, ma di certo avremmo potuto fare meglio su qualche risalita e in fase di possesso”. Rino è sempre profondamente onesto: “Sono un po’ deluso per il modo in cui abbiamo costruito e palleggiato, ma sia chiaro: i miei giocatori sono stati molto bravi e hanno fatto tutto quello che c’era da fare. Perché questa è la partita che dovevamo fare».
IL SOLLETICO
Limitando al minimo sia Messi, cioè il fenomeno della situazione, sia la forza d’urto del Barcellona intero. Un’impresa mica da poco che Gattuso sottolinea così: «Da quando è arrivato Setien, il Barça è una squadra che porta sei uomini in zona offensiva, però questa volta non ci hanno mai tirato in porta: ci hanno fatto il solletico. Potevamo stare anche una giornata intera così, per me non cambiava niente». Un crescendo. «Al ritorno, ripeto, ce la giocheremo, la qualificazione è aperta: siamo consapevoli della loro forza e sappiamo che anno qualcosa più di noi, ma il Napoli non è una squadretta. Anzi, abbiamo calciatori forti: se giocheremo come sappiamo fare, avremo le nostre possibilità».
LORENZO&LEO
Felice a metà è invece Insigne. Il capitano con il trofeo: la maglia di Messi, a fine partita, è sua. «Gliel’avevo chiesta prima di cominciare e lo ringrazio di avermela data: è un grande onore per me». Poi, l’analisi. «Abbiamo fatto una partita di grande sacrificio e ora, a prescindere dalle assenze di Vidal e Busquets, dovremo andare a Barcellona rischiando qualcosa in più per provare a centrare la qualificazione». Belle sensazioni, insomma. «Certo, sfidare per la prima volta il Barça di Messi è stato molto emozionante, ma sono un po’ dispiaciuto perché avremmo voluto vincere davanti ai nostri tifosi». Sabato, nel frattempo, arriva il Torino: «Altra partita molto delicata: archiviamo la Champions per un po’ e pensiamo esclusivamente al campionato».
La Redazione