Ottavio Bianchi, allenatore di quel Napoli al debutto in Coppa dei Campioni, dopo aver vinto il campionato, è ancora più tassativo nel suo giudizio: «A porte chiuse non può essere calcio. L’atmosfera è irreale, tutto è ovattato e tu devi cercare di isolarti perché ogni parola finisce per essere amplificata». Per cercare di essere preparati a quell’esperienza al Bernabeu, Bianchi organizzò perfino un allenamento al San Paolo, ovviamente senza gente. «Beh è normale cercare di replicare il più possibile le condizioni della partita. Ma una partita a porte chiuse non può essere nemmeno paragonata a un allenamento, perché in allenamento ti puoi fermare, parlare, correggere». Già ma domenica prossima si disputerà in quelle condizioni proprio la sfida scudetto tra Juve e Inter. E allora chi potrebbe essere favorito. «Magari i nerazzurri – ipotizza Serena – Allo Stadium c’è il pubblico addosso e si fa sentire. Ecco i bianconeri potrebbero patire la mancanza di questa spinta e sostegno». Evita di sbilanciarsi, invece, Bianchi: «A priori è difficile stabilire chi sarà favorito dalla situazione. I grandi campioni, a esempio, hanno bisogno del pubblico, anche se contrario. Altri, invece, soffrono l’ambiente e allora potrebbero essere sollevati. Si vedrà…». Fonte: CdS