De Laurentiis non ha mai pensato di far sedere sulla panchina azzurra un re Travicello. A Gattuso ha fatto firmare un contratto fino al giugno 2021, vincolandolo con le solite clausole che consentono al club di liberarsi prima. Non è una novità, anzi è la normalità. Il Napoli ha una opzione, come c’era anche nei contratti di Sarri e persino in quello di Ancelotti: entro il 30 aprile può rescindere il contratto, pagando una penale. Ma, sia pur nella fretta di cominciare l’avventura, anche Gattuso ha strappato delle condizioni a suo favore nella sede della Filmauro a inizio dicembre: ha una contro-opzione, nel senso che anche se il Napoli decidesse di confermarlo, lui potrebbe decidere di andar via, pagando una somma per rescindere unilateralmente.
Il contratto non è in cima ai pensieri né di Gattuso né di De Laurentiis. Figurarsi. Ma se dovesse continuare con questo passo, non è escluso che Gattuso possa persino essere chiamato a prolungare il contratto di un altro anno. Insomma, Gattuso prima di tutto. Ed è giusto che sia così: d’altronde, il rapporto con la società è sereno e ogni decisione verrà presa di comune accordo e più in là nel tempo. C’è soltanto un futuro immediato all’orizzonte di Gattuso ed è il Barcellona. Non credete alle sue parole: passare il turno e piombare nei quarti di finale è uno dei suoi obiettivi. Ma sa anche bene che questa squadra non ha bisogno di motivazioni particolari per preparare le notti di Champions perché è quello che sa fare meglio, mentre si sgonfia quando c’è il campionato, quando ci sono squadre come il Cagliari e il Brescia. E poi il Torino. Ed è normale, quindi, dire certe cose. Fonte: Il Mattino