La consueta opinione di Ciccio Marolda sul CorrSport:
“Liquidato il Brescia, pur se non senza problemi ma con personalità discreta, avanti un altro. Sotto con il Barcellona, adesso. E quella, non sarà soltanto una partita da San Paolo stracolmo, finalmente, ma anche un faccia a faccia con uno dei pezzi più pregiati della storia del pallone. E non è tutto, è ovvio: tra andata e ritorno, infatti, il match vale quel traguardo dei quarti di Champions che in vita sua il Napoli ha solo sfiorato un paio di volte cedendo alla fine a signore squadre come il Chelsea e il Real Madrid. Peccato, però. Peccato che a questo appuntamento il Napoli non ci arrivi proprio al meglio della forma, segnato com’è da una stagione disgraziata. Peccato anche perché mai come stavolta il Barcellona del Napoli non è solo temutissimo avversario, ma anche stimatissimo “collega”. Nel senso che pure lui ce la sta mettendo tutta per complicarsi la vita e i risultati. Se, infatti, tra la Costa Brava e i Pirenei hanno il Barcagate, da queste parti sono quasi tre mesi che incombe il Multagate; se là squadra e club se ne son dette di tutti i colori, qui poco mancò che venissero alle mani e se a Barcellona hanno cambiato allenatore, beh, il Napoli anche su questo non s’è fatto trovare impreparato. E allora? E allora, fermo restando che per il superamento del turno il Barcellona resta ovviamente favorito e che per andare avanti il Napoli dovrà, dovrebbe, superare se stesso prima ancora che chi gli starà di fronte, è vero pure che mai come adesso il Barcellona mostra qualche debolezza, qualche fragilità, qualche segno di stanchezza e, perché no, anche qualche crepa difensiva.
Buon per il Napoli, forse. Buon per don Gennarino di sicuro. Sì, perché per lui è finito il tirocinio. Dopo errori e cose buone, dopo scelte di coraggio e altre di conflitto, infatti, d’ora in avanti “si parrà la sua nobilitate”. Ovvero, saranno i risultati a giudicarlo e a decidere della sua conferma o meno. E, nell’ordine, i risultati sono questi: conquista della Coppa Italia, che varrebbe la partecipazione all’Europa League della prossima stagione; quinto o sesto posto sempre in chiave Europa; infine, un entusiasmante passo avanti in Champions. Tre settimane da raccontare, direbbe il grande Fred. Tre settimane: dal Barcellona al Barcellona per trovare un poco di conforto. E Gattuso, magari, anche la voglia d’un sorriso”.
Fonte: CdS