L’estate del 2013, e sembra ieri, quando di De Laurentiis lo confessò pubblicamente, prima di decollare, destinazione Londra, per incontrare Rafe Benitez: «Abbiamo sentito Benitez, Pellegrini, Villas Boas, Di Matteo, ho chiamato Kloop, Blanc. Poi ho anche pensato a Diego Lopez del Cagliari, anche se non ha il patentino, ma ho lasciato perdere per non fa irritare Cellino». Sette anni dopo, qualcosa è cambiato: Diego Lopez è di nuovo in Italia, il suo presidente è Cellino, ma stavolta la panchina è quella del Brescia e il Napoli – che poteva rappresentare un approdo, a quel tempo – per lui non è ancora l’ultima spiaggia. «Però è fondamentale e lo sappiamo benissimo. Dobbiamo essere bravi a giocare con addosso questa pressione, consapevoli delle difficoltà della classifica attuale. Ci vuole personalità per uscire da questa situazione». E ci vorrà anche una vittoria, per non accorgersi che il quart’ultimo posto, distante sette punti, sia una bagnasciuga irraggiungibile. «Noi speriamo che il Napoli sia distratto dalla Champions, perché questa partita può cambiare il nostro futuro». Ma ci vorrà una serata speciale, con Tonali, Joronen e Gastaldello a disposizione, però con una bella dose di “garra charrua”. E senza rimpianti, neppure per il passato.