Gica, Gheorghe Hagi, in Romania è un qualcosa di molto simile ad una leggenda. Uno dei pochi da poter definire profeta in patria. Ha incantato anche anche in Spagna e in Italia dove ha vestito le maglie di Real Madrid, Barcellona e Brescia. Oggi, che allena il Viitorul Constanza (di cui è anche il proprietario) non smette di seguire anche il calcio italiano «Vedo le partite di tutti i campionati», ci tiene a precisare. E allora che impressione si è fatto del Napoli in vista anche della sfida con il Barcellona? «Si tratta di due squadre piene zeppe di talento. Hanno tanti giocatori con grande tecnica e a entrambe piace avere il possesso della palla oltre che giocare a calcio. Ecco perché penso che quella di martedì prossimo sarà una bella partita».
Favorito? «È chiaro che il Barcellona ha più esperienza internazionale ed è più abituato a giocare partite del genere in Europa».
E il Napoli? «Gli azzurri hanno fatto vedere già in passato di potersela giocare contro tutte. D’altra parte in questa stagione hanno battuto il Liverpool, che è la migliore in Europa».
Quest’anno hanno giocato anche contro il Genk di suo figlio Ianis… «Ho visto dal vivo la partita di andata in Belgio e ho notato subito che il Napoli è una big europea.Mi ha colpito per la sua incredibile qualità, anche se il Genk ha fatto una bella gara all’andata e nell’arco della ripresa hanno giocato quasi alla pari».
Veniamo al Barcellona: il caos societario degli ultimi giorni può influire sul rendimento in campo? «In Champions i grandi giocatori mettono da parte le problematiche esterne e sanno concentrarsi. Pensano solo alla partita tanto più che questa sarà importante anche per l’identità e l’orgoglio del club».
Un punto debole dei catalani? «Peserà l’assenza di Suarez perché in attacco manca un numero 9 che apra spazi per Messi e per l’argentino sarà più difficile».
Chi può essere decisivo? «Hanno tanti giocatori con tanta esperienza ma mi è sempre piaciuto molto Rakitic perché è un centrocampista completo: sa fare tutti i ruoli in mezzo al campo e poi è molto dotato tecnicamente».
La gara di andata si gioca al San Paolo: può essere un vantaggio per il Napoli? «Quello stadio mi riporta alla sfida del 1990 contro Maradona, oltre a quelle giocate con la maglia del Brescia. Ricordo uno stadio caldissimo, molto sudamericano. Giocare all’andata lì può essere un vantaggio per il Napoli, ma non può bastare: gli azzurri dovranno giocare al massimo».
Prima del Barcellona, però, c’è il Brescia… «Mi piaceva molto quando in panchina c’era Corini perché creavano tante occasioni e giocavano un bel calcio. Non mi ha mai convinto la difesa perché forse è un po’ troppo giovane, soprattutto i centrali sono un po’ inesperti. Poi in mezzo al campo e in attacco sono bravi e qualcosa di buono lo hanno fatto vedere».
A proposito di attacco: che ne pensa di Balotelli? «È un mostro. È un giocatore con grande personalità e altrettanta qualità».
Fonte: Il Mattino