Gattuso: “Occhio al Brescia, saranno avvelenati dalla sconfitta contro la Juventus”

Il tecnico del Napoli parla anche di Elmas e della questione portieri

La verità, tutta la verità, come sempre!!! Il CdS riporta le parole di ieri pomeriggio in conferenza stampa del tecnico del Napoli Gennaro Gattuso. 

 

Gattuso in conferenza stampa:

«Mentre adesso dobbiamo dire a noi stessi chi siamo: con le piccole abbiamo perso venti punti, per cominciare». Ci sono cinque vittorie, nelle ultime sei partite, che hanno lasciato tracce di rimpianti e neanche un sorriso stiracchiato, qualcosa che servisse a tirare su l’umore di Gattuso, che invece insegue semplicemente di raddrizzare la classifica: «Troveremo un Brescia avvelenato, subito dopo la gara con la Juventus già pensavano a noi». E al Napoli, che dopo novantasei ore appena si ritroverà immerso nello sfarzo del San Paolo, per sfidare Messi, sarà vietato distrarsi: non è possibile stasera, proprio no, che anzi diventa il principale ponte di Gattuso per guardare con ottimismo al futuro. «Tra la vittoria su Barça con passaggio del turno e qualificazioni in Europa League io non ho dubbi: punto su questa seconda ipotesi tutta la vita: E semplicemente perché vorrebbe dire aver vinto un bel po’ di partite». 

 

BALO, NON MESSI

Mica semplice tentare di staccare l’interruttore, lasciando calare l’oblio sulla “partita”: Il Barcellona, Messi, i cinquantamila, il fascino della Champions, la sensazione di doverla vivere e semmai anche provare l’impresa. «Ma invece nessuno pensa alla gara di martedì, ci sarà tempo per farlo. La priorità è il Brescia, io devo interessarmi di Balotelli, di Diego Lopez, e non sarò condizionato nelle scelte. Leggo che il Barcellona sia in difficoltà ma mi viene da ridere: noi, se loro fossero in difficoltà, noi saremmo messi peggio». 


 
LE SCELTE

E allora, sarà turn-over assai moderato, per riuscire a dare un senso a questo campionato, per rivedere la sesta posizione, semmai agganciarla per una notte (e aspettando poi che le altre scendano in campo): perché al Napoli “operaio”, Gattuso ha fatto esplicità richiesta. «Io quando giocavo mi concentravo solo sull’impegno più immediato. Sono contento dalle risposte ricevute in questi giorni, soprattutto da Allan: ci siamo parlati, ci siamo guardati negli occhi, ha lavorato bene, da grande professionista quale è». Cambia poco, rispetto a Cagliari: Elmas mezzala, per far rifiatare Zielinski; Insigne esterno di sinistra offensivo e Politano omologo di destra. 

EXPORT

Ma al Napoli di Gattuso piace viaggiare, lo dicono le statistiche, e Brescia offre l’opportunità di confermare una tendenza, che s’è attaccata alla carne come quell’atteggiamento cauto che spinge a domare le partite guardandosi alle spalle: «Io preferisco giocare al San Paolo, anche se a volte non siamo riusciti ad annusare il pericolo. Non so come giocherà il Brescia ma sono certo che questa sfida sarà complicata come quella di Cagliari». E andrà interpretata allo stesso modo, senza lasciarsi andare, ma senza rinunciare, sapendo che non ci sarà ancora Koulibaly («ho preferito fermarlo per 7-8 giorni, poi valuteremo come si sentirà»), che in porta ci sarà di nuovo Ospina, preferito a Meret, l’enfant prodige da 25 milioni di euro («mi piacerebbe essere aziendalista, ma devo mettere i giocatori al posto giusto») e che c’è un bicchiere che è ancora mezzo pieno, ma quattro mesi davanti per tentare di riempirlo in qualche modo: «Ma sapete che vi dico? Che io neanche lo vedo, questo bicchiere». Per ora, quella è acqua che non disseta…. 

La Redazione

 

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