Gattuso non vuole rischiare sulla sua pelle, si fa come dice lui!

Il «nuovo» Gattuso in realtà sa di «vecchio»: e non si può sospettare che si cambi, ma poi perché? Quando ormai si è largamente introdotti negli anta, dopo averne vissute tante e vagheggiato altrettante. E ora che anche la pazienza comincia ad avere seriamente un suo limite, si può restare a osservare un pochino in silenzio, semmai persino fingere di non vedere, ma poi c’è un momento in cui non si può più rischiare la credibilità e bisogna ricorrere alla tolleranza zero: è un’altra vita, adesso, in cui la centralità è fuori dal proprio microcosmo, ci sono responsabilità che un allenatore avverte verso se stesso ma anche nei confronti di chi poi ci mette la faccia in campo e l’indolenza è un difetto da combattere in fretta, per non generare equivoci. L’anno orribile di Allan è iniziato nel gennaio del 2019, quando Parigi gli ha fatto venire una scossa, prima che la sua dolente stagione continuasse nella malinconia più cupa dell’autunno e spingesse Gattuso, ieri mattina, ad allontanarlo dal campo, a sollevarlo dalla trasferta di Cagliari, a staccarlo dal Napoli nel quale il brasiliano è diventato un dettaglio marginale.  Fonte: CdS

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