Parigi sì, Parigi no, Parigi un sogno…Allan si ritrova alla periferia del Napoli – o forse sta scoprendo che il Napoli è divenuto un sobborgo della propria esistenza – e inconsciamente (?) sta vivendo una condizione da «paria» che contro la Fiorentina, nel momento della sostituzione, è divenuta plasticamente scenografica con quella corsa inaspettata nello spogliatoio, raggiunto direttamente e per evitare la panchina. Allan ha smesso di essere se stesso, quel signore da ottanta milioni di euro, quando Parigi è divenuta un’utopia e il suo orizzonte s’è trasformato evidentemente in una «piatta quotidianità» diversa dallo scintillante universo che s’era immaginato, tra sceicchi e favole da vivere in una dimensione onirica. Lo si legge su Il Corriere dello Sport