Tra le contraddizioni di questi due mesi in cui s’è anche industriato a sperimentare, e San Siro ha stravolto una tendenza per esibire una inedito spirito «provinciale» – da «sangue, sudore e sacrificio» – attraverso il quale cercare una via nuova. «In questo periodo, sapeste quante volte mi sono posto certe domande e ora so che dobbiamo imparare a ragionare nelle due fasi, soprattutto quella di non possesso, perché troppe volte mi è capitato di avvertire la sensazione del pericolo».
Milano sa di spartiacque, e magari non sarà così, e Gattuso, dopo che sono cambiati i protagonisti, rimodella il Napoli «italianizzandolo» – catenaccio (si può dire?) e contropiede, umiltà e sofferenza – come antidoto alla paura di doversi «sporcare» senza aver provato a metterci le mani per intuire quale tra il Napoli-1 (con il tridente) e il Napoli-2 (quello senza) debba evolversi. Fonte: CdS