NUMERI DA BIG
Se uno vede la classifica della Serie A, il divario sembra abissale. Ma anche nei conti, l’Inter svetta e lascia intendere come le capacità di spesa sul mercato siano superiori. L’ultimo fatturato dell’Inter è arrivato a 417 milioni. Quello del Napoli ha sfiorato i 300 milioni. Ma De Laurentiis dall’estate non ha badato a spese: 137 milioni di euro di investimenti, cifra record. Per la precisione 193 milioni in acquisti a fronte di 56,20 milioni intascati. Un saldo rosso da brividi che, presumibilmente, verrà ripianato dalla cessioni di qualche big a giugno (Allan? Koulibaly? Fabian?). La regola-cardine da seguire per il Napoli è quella di un equilibrio gestionale. Nessuno ha speso più di Napoli e Inter sul mercato ed è chiaro se gli azzurri sono ancora in corsa per la Champions e il suo ricchissimo jackpot, l’Inter è già fuori dalla grande coppa, anche se ha la certezza di tornarci a settembre. Il cambio di marcia per lanciare l’Inter verso l’Olimpo delle grandi d’Europa è iniziato da poco: tant’è che il monte ingaggi dell’Inter ora è di circa 160 milioni di euro. Quello del Napoli, al netto degli ultimi arrivati, Politano, Demme e Lobotka, supera di poco i 100 milioni. Nell’élite del calcio italiano il Napoli c’è da tempo: una stagione storta dopo 10 brillanti può anche succedere. All’Inter, dal Triplete in poi, sanno bene cosa stanno provando in casa azzurra visti i ripetuti flop. Da qui l’accelerata da parte di Zhang Jindong, presidente di Suning Holdings Group. Il club nerazzurro, oltre ai già citati Lukaku ed Eriksen, vanta diversi gioielli apprezzati in tutta Europa: da Lautaro (che supera come prezzo del cartellino i 100 milioni di euro) a De Vrij, da Skriniar a Barella. Fonte: Il Mattino