De Laurentiis anche stavolta non ha trattenuto la sua indignazione. È convinto che il Napoli sia finito nel mirino e in ogni caso che questi errori stiano danneggiando il club in maniera eccessiva. Ed è normale che il presidente non perda tempo e si sia messo al telefono con il presidente della Figc Gabriele Gravina per protestare, per far sentire la sua amarezza, la sua rabbia per il rigore che Giua non ha assegnato al Napoli nella gara con il Lecce. Tra i due il rapporto è di amicizia, quindi Gravina sa bene che nei primi minuti della telefonata occorre far sbollire l’ira del patron del Napoli. Troppi torti in questa stagione, l’elenco di errori è lungo e De Laurentiis ritiene che sia necessario mettere in discussione il Var e il sistema della videoassistenza. Quale è il metodo per andare a rivedere un’azione dubbia? La stessa domanda che ha posto tre mesi fa, dopo il rigore negato a Llorente in Napoli-Atalanta. Il club azzurro ha attaccato a testa bassa, senza alzare polveroni ma facendo sentire la propria voce nel Palazzo. De Laurentiis invoca regole precise sull’utilizzo del Var, ripete a Gravina che serve lo stesso metro altrimenti è in gioco la credibilità del sistema. La prima chiamata già la sera di domenica, poi ancora ieri: Gravina ascolta e rassicura, comprende i tormenti di un imprenditore che vincola i risultati di bilancio ai risultati sportivi.Fonte: Il Mattino