Giuntoli non ci sta: “Vogliamo chiarezza, Giua doveva rivedere l’azione”

Il Napoli non ci sta. A metterci la faccia – e la voce – ci pensa il direttore sportivo Cristiano Giuntoli che con toni pacati ma decisi solleva la questione. «In campo si è visto il tocco», riferimento chiaro e diretto al contatto nell’area del Lecce tra Donati e Milik, contatto che in presa di-retta era sembrato meritevole di essere sanzionato con il calcio di rigore. Per tutti, ma non per l’arbitro Giua (31 anni, promosso in serie A lo scorso luglio dopo appena due stagioni nella Can B) che dopo essersi anche consultato radiofonicamente con Abisso al Var ha confermato la decisione iniziale.

L’EPISODIO

Rewind, torniamo indietro alla presa diretta. Minuto 73 della gara, momento delicato perché il Napoli è sotto di un gol ed è in piena rincorsa per centrare il pareggio. Donati e Milik entrano a contatto a due passi dalla porta del Lecce e il polacco va giù. L’arbitro non esita nemmeno un attimo e ammonisce Milik per simulazione. Pochi minuti di polemiche, senza nemmeno alzare troppo i toni. E al fischio finale ci pensa Giuntoli a manifestare tutto il disappunto a nome di tutta la società azzurra. «Visto che c’è il Var, l’arbitro doveva andare a rivedere l’azione. Tutto qui. È per questo che non possiamo accettare la decisione», spiega ai microfoni di Sky usando toni molto pacati. Ma ci tiene a fare chiarezza. «Ci teniamo alla chiarezza: l’arbitro può sbagliare sul rigore ma poi doveva intervenire il Var». Insomma, il messaggio è chiarissimo: va bene tutto, ma se c’è la tecnologia, perché non utilizzarla? Giua, infatti, non si avvicina al monitor a bordo campo e conferma la decisione iniziale, mentre dal Var non arriva alcun genere di indicazione per rivedere il giudizio. Fonte: Il Mattino

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