Cinque proprietà straniere vogliono fare della Serie A una Premier League italiana, più competitiva, equilibrata, che attiri il mercato mondiale e nuovi investitori stranieri. Ma per farlo vogliono rompere il monopolio della Juventus, dominatrice da otto anni. Dentro e, pensano in Usa, “fuori” dal campo. Secondo questo “patto” nato a New York, e svelato dal Corriere dello Sport-Stadio nell’edizione di ieri. Che unisce Inter, Milan, Fiorentina, Roma e Bologna, il gap non è solo tecnico e organizzativo, ma come “sistema”.
Lo sfogo di Rocco Commisso, al termine di Juventus-Fiorentina, è stato visto come il segnale di un malessere più generale, che sta danneggiando il brand Serie A. L’immagine di un campionato in cui le squadre non si sentano tutte trattate nello stesso modo, è una formula bocciata dal mercato e che potrebbe spaventare nuovi possibili investitori stranieri. La figura di Marcello Nicchi, presidente degli arbitri, considerato «contiguo» ai bianconeri e non in buoni rapporti con il designatore, Nicola Rizzoli, è vista con preoccupazione. A questa «missione Premier» è pronto a unirsi un presidente italiano, Claudio Lotito, ammirato dagli americani per il pragmatismo e la conoscenza del sistema. Fonte: CdS