Gianfranco Lucariello sulle pagine de Il Roma:“È un superboy che ha ritrovato il sorriso e va a testa alta, con gli occhi della tigre. Sente la carica della gente e dei compagni, chiede e strappa applausi per la squadra del cuore, abbracciando simbolicamente l’intera torcida del Tempio, nel pretendere con giusta ragione sostegno per l’intero gruppo azzurro. E’ l’ultima straordinaria immagine che Lorenzo Insigne, lo scugnizzo napoletano di ultima generazione, offre di sè stesso mettendosi alle spalle cancellandoli, tutti i malumori del passato, girando la pagina con forza vigorosa. Tutto qui?, macchè, c’è dell’altro a favore del capitano che mai come adesso quei gradi sul braccio li porta con orgoglio e con onore. Eccolo qui Lorenzinho, col piede delizioso tra sostanza europea e fantasia brasiliana. Ora è così, va e viene correndo senza risparmio dappertutto per dare aiuto perfino in difesa e si precipita tra centrocampo, trequarti e prima linea nel dialogo e nelle soluzioni dando slancio e velocità alla squadra e che va al tiro alla ricerca della giocata vincente. In più grintoso e altruista, pure egoista ma quanto basta, sbrigativo e contenuto nel possesso per evitare di rallentare il ritmo, è c’è anche la fantasia dalla sua parte di riferimento tecnico-tattico attraverso il capovolgimento di fronte e le varianti di gioco, insomma indispensabile soprattutto adesso in questa tormentata combattuta ansiosa risalita a testa bassa. Ed è anche un capitano con gli attributi a tutti gli effetti, con forte personalità, è ciò che risalta e rivaluta Lorenzo Insigne ora portato in palmo di mano dalla tifoseria e apprezzato dai compagni e dal club, un personaggio ben diverso sotto tutti i profili, tra l’altro apprezzatissimo dal cittì della Nazionale, Mancini.Adesso Lorenzinho va a discutere con autorevolezza e veemenza ma correttamente con l’arbitro senza cedere di un millimetro nell’esporre le proprie ragioni e nella tutela dei colori azzurri. Più che una crescita, la sua è un’esplosione professionale e caratteriale, denominatori che confermano il suo ruolo, nemmeno tanto agevole per il suo peso, che è quello di essere il miglior calciatore italiano, dotato di talento ed efficacia. Diciamola tutta, adesso il club non pensa più alla sua cessione che sembrava ormai fatta tra luglio e agosto scorsi. E non ci pensa più nemmeno lui che ha già disfatto quella valigia preparata a suo tempo con rammarico e malumore, così come proprio ieri con grande umiltà il superboy si è cosparso la testa di cenere per i tumultuosi avvenimenti del 5 novembre. La musica insomma è cambiata a tutti i livelli, ad un suo improbabile addio non ci pensa nemmeno chi gli ha creato dispiaceri contestando talvolta le sue prestazioni, a cui Lorenzinho rispondeva con gesti di stizza e con il viso imbronciato. Tormentato pure il suo rapporto con l’ex timoniere azzurro Ancelotti, costellato di malumori e di incomprensioni con il tecnico, svanite con l’arrivo di Gattuso. Sarà anche questo uno dei miracoli compiuti da Ringhio che ha ridato al Napoli e ai napoletani un capitano con i controfiocchi, lo vogliamo così”.