La maglia di Llorente e non solo: Ma anche Izzo e Faraoni

LA MAGLIA DI LLORENTE

Altra gara spartiacque della stagione azzurra è quella contro il Cagliari. E lì che inizia a incepparsi il motore napoletano. Colpa del gol di Castro nel finale che punisce un Napoli votato all’attacco, che ci prova in tutte le maniere. E in tutte le maniere, anche con le cattive, viene fermato dai sardi. Ma le trattenute di Klavan ancora su Llorente vengono derubricate dall’arbitro Di Bello a semplici contatti.

In tutte le tv dei tifosi napoletani si vede la maglietta del bomber che si allunga. Ma sul monitor del Var evidentemente non appare nulla di strano. Nessuna maglia stropicciata. Anche qui il direttore di gara non viene affiancato dalla tecnologia ed è lasciato solo con il suo macroscopico errore. Tante sviste che si aggiungono ai pali e alla mira storta degli attaccanti nostrani.

E che hanno trasformato sino a ora questa stagione in un calvario. Una delle stazioni della via crucis napoletana è la gara con il Genoa. Sulla punizione di Mertens Lerager in barriera alza il braccio e respinge con il gomito. Anche dopo c’è qualche contatto strano in area. Qualche volta si dice che due mezzi rigori fanno un rigore. Non in questo caso.

Di sicuro non al Napoli di questa stagione. Che paradossalmente si vede concesso il primo rigore, quello di «Mertens a Firenze» (come autoironizzano i tifosi napoletani sui social), molto meno netto di tanti altri. Per esempio della mossa di wrestling di Izzo su Ghoulam in Torino-Napoli quasi «strangolato» dal terzino di Scampia. O della trattenuta di Faraoni su Milik in Napoli-Verona. Episodi di una stagione che speriamo abbia finalmente il vento in poppa che spazzi la nebbia che troppe volte ha invaso la saletta del Var. Fonte: Il Mattino

 

 

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