Il doppio ex di Napoli e Lecce Gigi De Canio ai microfoni de Il Mattino parla della sfida di domenica allo stadio San Paolo e sul momento delle due compagini:
«Avere due giocatori per ruolo significa essere nella condizione ideale per centrare la rimonta». È il pensiero di Gigi De Canio, lucano di nascita e campano d’adozione, ex allenatore, tra gli altri, di Napoli, Lecce, Udinese e Genoa, Con il recupero degli infortunati e
I nuovi acquisti il Napoli ha, in sostanza, due squadre. De Canio, non male. «E’ la condizione ideale per ogni allenatore. Avere due ottimi calciatori per ruolo aumenta la competitività interna, è garanzia per il Napoli per avere sempre calciatori pronti e motivati. Gattuso sa che ora ha almeno due giocatori specifici per ciascun ruolo, può accendere una sana rivalità in settimana. E, il caso Di Lorenzo lo testimonia, è rilevante anche la duttilità di molti in casi di emergenza per infortuni o squalifiche».
Gattuso avrà ampia possibilità di scelta proprio alla vigilia di un tour de force… «Avere tanti giocatori bravi a disposizione è un bellissimo problema per lui. Di certo farà un mini turn over, perché se, per esempio, in una partita gioca Callejon e nella successiva invece sceglie Politano, sa che sul piano del rendimento , della qualità, dell’equilibrio e della competitività di squadra non ci sono cambiamenti. Il compito di Gattuso sarà invece quello di far sentire tutti utili, importanti e centrali nel progetto tattico».
Quale è il duello più interessante per lei? «C’è quasi in tutti i reparti, ma è intrigante quello tra Politano e Callejon, peraltro una ricchezza ulteriore. Avendo caratteristiche e piede diversi possono consentire al tecnico di impostare la gara in un modo o in un altro a seconda di chi dei due giocherà dall’inizio. Lo stesso dicasi per Milik-Mertens, attaccanti con diverse attitudini».
Quale è invece quello da risolvere ad ogni costo? «Forse quello tra i portieri. Sia chiaro, nessuno deve avere il posto assicurato, però il ruolo del portiere è diverso, ha bisogno di una maggiore certezza rispetto agli altri. Se il portiere sbaglia non c’è rimedio, psicologicamente necessita di stabilità e per questo è forse l’unico ruolo in cui il dualismo va risolto».
Fabian-Zielinski e Demme-Lobotka sono altri duelli molto interessanti… «A centrocampo la scelta è ampia, Fabian può giocare anche a destra, per esempio, e poi c’è anche Elmas, oltre ad Allan ovviamente. Demme e Lobotka possono alternarsi ma anche coesistere, sono diversi nella espressione tecnica: il secondo è più geometrico, il primo è più solido e pratico, pur avendo buone qualità tecniche. Forse in difesa non c’è tutta questa abbondanza».
La Redazione