Ministro Spadafora: “Non si diventa razzisti allo stadio”

Telecamere, riconoscimento facciale e radar sonori a partire dalla gara inaugurale dell’Europeo tra Italia e Turchia il 12 giugno. In occasione della partita di Europa League contro il Rennes, la Lazio è stata sanzionata dall’Uefa con la chiusura della Curva Nord per una giornata causa i cori razzisti e i saluti romani in tribuna. Da qui la clamorosa e senza precedenti iniziativa di Claudio Lotito di richiedere 50.000 euro di risarcimento per mancati incassi ai tifosi responsabili individuati dai filmati e dalle indagini della polizia.

Presto l’esempio sui generis di Lotito potrebbe diventare prassi comune e facilmente mutuabile grazie all’arrivo di nuove tecnologie. Come una specie di Var, renderanno facile e certa l’individuazione di chi si rende protagonista di atti razzisti nello stadio.

Questione di settimane e parte la sperimentazione. «Stiamo arrivando alla definizione di un sistema tecnologicamente avanzato all’interno dei principali stadi italiani. Il cosiddetto “radar sonoro”, quale strumento di sostegno alle forze dell’ordine. Contiamo di introdurlo ufficialmente nel nostro Paese in occasione della partita inaugurale dell’Europeo il prossimo 12 giugno».

Ad annunciare la novità il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, intervenendo all’audizione in Senato davanti alle commissioni congiunte Cultura. La partita in questione è Italia-Turchia, che si giocherà all’Olimpico di Roma.


L’introduzione delle nuove tecnologie riguarda i cosiddetti “radar sonori” (una sorta di pannelli acustici ultrasensibili) e sistemi di videosorveglianza con riconoscimento facciale in grado di contrastare gli episodi di razzismo e discriminazione ma anche di incrementare la sicurezza sugli spalti.
«Abbiamo avviato un tavolo tecnico con la Federcalcio, che stava già studiando l’introduzione di nuove misure tecnologiche. Il ministero dell’Interno per partire con la sperimentazione nel giro di poche settimane». Ha spiegato Spadafora ribadendo la linea dura contro il razzismo e ogni forma di violenza negli stadi.


«Nel nostro sistema giuridico non esistono esimenti (attenuanti) da stadio per comportamenti ingiuriosi o diffamatori – ha aggiunto il ministroNon si diventa razzisti allo stadio. Lì ci si mostra anche molto più liberamente per quello che si è. Lo si grida a volte pensando a modelli sempre consentiti all’interno degli stadi. Fino a quando io sarò ministro non consentirò più che questo avvenga. Il livello di guardia è molto alto e dobbiamo lavorare su due canali con strumenti innovativi, in modo da evitare qualsiasi attenuante a questi fenomeni, e campagne di sensibilizzazione e di coinvolgimento soprattutto dei giovani lavorando sul livello culturale».


Dopo il Var la nuova tecnologia “antirazzismo” potrebbe cambiare ancora il modo in cui viene giocato e visto il calcio. Della nuova tecnologia aveva parlato Gabriele Gravina all’indomani del caso Balotelli di Verona-Brescia. «Quella dei pannelli acustici è una tecnologia già in dotazione all’antiterrorismo e nel calcio funzionerà meglio del Var», aveva detto il presidente Figc. Fonte: CdS

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