Marelli (Ex arbitro) rivela: “Mai visto prima quanto mi accadde col Napoli”

Le confessioni dell'ex fischietto su stipendi, critiche e tifo

Da qualche giorno, stufo delle offese che riceve via web, ha smesso di commentare sul suo blog i casi arbitrali più discussi ma c’è da scommettere che presto Luca Marelli tornerà a scrivere di moviola e comportamenti in campo. Il suo portale è diventato ormai un punto di riferimento e l’ex fischietto comasco un commentatore tra i più ricercati.

IL TIFO – Intervistato da Calcio e Finanza Marelli rivela anche di avere una squadra per la quale tifa: “Non ho mai detto di quale squadra si tratta e non lo dirò mai, perché se dovessi dirlo perderei di credibilità nel giro di pochi secondi e non avrebbe molto senso. Sono però rimasto un grande tifoso di basket, cosa che non ho mai negato: tifo e seguo Olimpia Milano. In uno stadio non entro da quando ho smesso di arbitrare, 11 anni fa”.

L’ANEDDOTO – Poi un aneddoto singolare: “Quando arbitrai la finale di serie C Avellino-Napoli, il Napoli perse 2-1 e sarebbe rimasto un altro anno in C, mentre l’Avellino venne promosso in B. A fine partita scese negli spogliatoi Marino, il direttore generale del Napoli, a farmi i complimenti. Questo è un bel ricordo che ho… vedere un dirigente che nonostante la sconfitta venne negli spogliatoi a complimentarsi”.

 

IL BLOG – Marelli rivela di non aver mai ricevuto una critica da arbitri, neanche in via indiretta, per il suo blog: mai arrivate critiche, insulti o denigrazioni da parte di arbitri o persone della serie A. “Credo che loro abbiano capito qual è il mio scopo, che non è certo quello di sminuire la loro attività, ma anzi ne sono molto rispettoso”.

I MIGLIORI – Per Marelli  i migliori arbitri al momento sono Orsato, Rocchi, Maresca e Guida, “ma se mi chiedi quali sono i peggiori non ti rispondo”.

GLI STIPENDI – L’ex arbitro rivela quanto guadagnano gli arbitri, ovvero 120, 130 mila euro lordi (circa 80 netti) “anche se confrontando tali cifre con quelle che circolano all’interno del mondo nel quale si opera, sono pochi, molto pochi”. Fonte: sportal.it

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