CREA E SPEZZA
La fase di creazione, poi, diventa di spessore: sciolto da compiti di prima impostazione, Zielinski giova dell’ordine creato da Demme. Apre con i suoi movimenti linee di passaggio, si ritrova in un contesto che funziona. Da lì nasce l’intesa con Insigne e Mario Rui sulla catena di sinistra che porta, poi, alla creazione di azioni offensive importanti. Zielinski riesce a declinare il rapporto spazio-tempo nel modo giusto, arrivando con la giusta velocità a farsi vedere dai compagni.
Non c’è ancora l’intesa perfetta. Diverse imbucate dettate con il cronometro dal polacco non sono state valorizzate. Ma, da quelle che si completano vengono fuori anche i presupposti di azioni pericolose, con tanto di passaggi chiave annessi per creare i presupposti di una rete.
Non solo: ovviamente, il tempo giusto per l’inserimento, diventa il volano perfetto per arrivare al tiro, anche con il campo visivo aperto per una conclusione pulita. C’è, poi, la fase di non possesso: perché i contrasti vinti sono stati tanti, perché la percentuale di vittoria è stata di spessore.
Gli attaccanti esterni hanno aiutato i terzini nella copertura laterale, mentre gli interni attaccavano gli omologhi in mediana, spezzando tante linee di passaggio, schermando le idee a Pjanic, limitando gli inserimenti di Matuidi e Bentancur. Nel finale, quando c’è stato bisogno di abbassar-si anche sulla linea difensiva, c’è stato anche il giusto ordine nel farlo. Fonte: Il Mattino