Piotr Zielinski è uno dei reduci dell’Empoli e del Napoli di Sarri che oggi si esibiranno al San Paolo nel Napoli-Juve meno profumato di scudetto degli ultimi campionati. Il sapore dell’amarcord, però, sarà estremamente intenso: l’ex Comandante con la tuta tornerà al San Paolo 616 giorni dopo l’addio, con inchino, andato in scena in occasione della passerella finale con il Crotone del 20 maggio 2018; l’antico maestro incontrerà i suo ex allievi; la presenza di Higuain, altro idolo tacciato di tradimento dai tifosi, fa sempre la sua parte; e poi la Juve resta pur sempre la rivale sportiva più acerrima del popolo azzurro. Un gran bel mix nel frullatore chiamato stadio. O anche cuore: «Cosa dirò a Sarri?». Sì Piotr, cosa. «Vediamo». Anche perché, una volta smessi i panni romantici, ci sarà da combattere sul serio. La squadra di Gattuso, implicazioni sentimentali a parte, ha un disperato bisogno di punti e vittorie per cancellare la crisi e inseguire ancora l’Europa. «Sì, è una partita che può cambiare la stagione. Sappiamo quanto è importante per la nostra gente: e noi vogliamo vincerla».
TI BATTO
E allora, l’urlo di Zielinski. A voce non troppo alta, certo, però comunque intenso ai microfoni di Raidue. «Sarri ci ha lasciato un buon segno, ai suoi tempi abbiamo fatto bene e giocato un buon calcio». Basterà a convincere il popolo azzurro a regalargli un’accoglienza calorosa e a evitare fischi e mugugni? «I tifosi non dimenticheranno quello che la squadra ha fatto con lui, ma ora è alla Juventus e a Napoli questa cosa non viene molto rispettata».
Il suo rispetto, com’è giusto che sia, è invece intatto. «Ci conosciamo da tanti anni essendo stati insieme anche a Empoli». Stagione 2014-2015: la prima di Piotr e l’ultima del tecnico. «Mi ha dato tanto e lasciato un buon ricordo: è un grandissimo allenatore ma ora siamo avversari e dobbiamo batterlo».
VINCERE
Sarri a parte, Zielinski sa perfettamente quanto delicata sia la partita con la Juve. Come ha detto Gattuso dopo la Fiorentina, non è possibile giocare con il fuoco e bisogna rendersi conto della classifica. «Siamo consapevoli del clima che c’è intorno a questa sfida: i nostri tifosi ci tengono molto, moltissimo, e noi daremo tutto in campo per una bellissima prestazione. E per vincere». Le scorie, le polemiche e gli strascichi dell’ammutinamento post Salisburgo sembrano ridimensionati. Dopo la Fiorentina, e soprattutto dopo la vittoria con la Lazio, Gattuso è parso più soddisfatto dell’atteggiamento. «Sono cose che ci siamo lasciati alle spalle. E anzi la partita di Coppa Italia con la Lazio ci ha lasciato qualcosa in più: ora bisogna recuperare punti in campionato». Presente e futuro. Ovvero, il rinnovo: le parti trattano ancora. «Sto pensando soltanto a questa maglia e a migliorare la stagione». Magari con qualche gol in più. «Ho preso un palo con la Lazio e con l’Inter Handanovic ha fatto una parata super: sono sereno, arriverà. Con Gattuso sono anche tornato a fare la mezzala, il mio ruolo: sono fiducioso, in questa squadra ci sono tanta qualità e personalità».
La Redazione