Universiadi, indagato il commissario Basile. Corruzione e turbativa d’asta

 Vogliono capire quali sono stati i rapporti tra la macchina organizzativa delle universiadi col commissario Basile  e i manager della Msc, la compagnia di navigazione che ha ospitato gli atleti. Vogliono mettere a fuoco, in particolare, due ipotesi investigative: la corruzione e la turbativa d’asta (anche se in assenza di una gara pubblica), in relazione agli accordi pubblico-privato, che hanno consentito di allestire nel porto di Napoli un villaggio olimpionico studentesco, dove alloggiare atleti e staff tecnici. È in questo scenario, che la Procura di Napoli ha spedito tre avvisi di proroga delle indagini, che è poi il corrispettivo di avvisi di garanzia, a due esponenti di vertice della macchina amministrativa e a un imprenditore della Msc: sotto inchiesta finiscono dunque il commissario straordinario dell’evento Gianluca Basile, dell’avvocato Lorenzo Lentini, in qualità di presidente del Cusi, comitato esecutivo dell’evento, e di Aureliano Cerasa, a sua volta general manager della Msc.

 
I NOMI

Doverosa una premessa: la richiesta di proroga delle indagini va considerata come uno strumento di verifica di un’ipotesi investigativa, non come una sentenza definitiva. Sia Basile che Lentini hanno sempre rivendicato la piena trasparenza della propria azione ai vertici della cabina di regìa che ha guidato l’evento sportivo. Difeso dal penalista Giro Sepe, anche il dirigente Cerasa si dice «disponibile ad offrire chiarimenti, in piena collaborazione con gli inquirenti». Ma proviamo a interpretare le mosse della Procura. Inchiesta condotta dai pm Henry John Woodcock e Francesco Raffaele, c’è la convinzione dell’esistenza di un accordo a sfondo corruttivo per offrire l’appalto della ricezione alla sola Msc. Una vicenda che fa leva, secondo quanto emerso fino a questo momento, su intercettazioni ma anche su alcune testimonianze finite agli atti. Si parte dalla decisione di attrezzare il villaggio nel porto e non all’interno della Mostra d’Oltremare, vale a dire in un’area che si presta agli eventi, vicina ai raccordi autostradali, ma anche allo stadio San Paolo e a tante altre attrezzature sportive. Ricordate il dibattito della scorsa primavera? Si preferì creare un villaggio all’interno di due navi crociere, creando una sorta di corsia preferenziale per gli atleti in via Acton, con ripercussioni sul traffico cittadino in una zona già critica sul fronte della viabilità; si preferì il centro alla periferia, con un appalto a due compagnie di navigazione (con la Msc che ospitò il numero più alto di utenti). E sono gli stessi pm a ipotizzare possibili anomalie nella definizione del contratto con la Msc, tanto da spingere i pm a scrivere in un decreto di perquisizione a carico di imprenditore alberghieri salernitano che «la Msc si è aggiudicata la gara con modalità oggetto di approfondimento». Verifiche in corso, che hanno visto coinvolti soggetti differenti per vicende diverse ma in un modo o nell’altro collegate all’ospitalità resa: quella che vede sotto inchiesta Fulvio Bonavitacola, per la sua permanenza all’interno di due hotel del salernitano, quella che ha investito Anna Paola Voto, indicata come la «diretta esecutrice della volontà politica del vicepresidente della Regione», e di altri imprenditori nel campo della navigazione e della ricezione alberghiera. 
Una vicenda che non resta ferma, l’inchiesta va avanti ancora almeno per sei mesi, mentre si passano al setaccio alcuni documenti sequestrati un paio di mesi fa in un’agenzia di viaggi nei pressi del porto di Napoli. Un intero mondo di contatti, non solo telefonici, viene passato al setaccio dalla Procura di Napoli, che ora avvisa altri tre indagati della volontà di approfondire. Fonte (Leandro Del Gaudio): Il Mattino

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