Domani c’è il ritorno di Sarri: è più «core ngrato» di lei? «Ancora con questa storia? Sono passati ormai decine e decine di anni, basta! Ho fatto solo il mio dovere segnando per la mia squadra. Del resto da Napoli non sono andato via per mia volontà, non mi hanno rinnovato il contratto. Sarei rimasto volentieri, stavo da 7 anni, ricordo ancora la splendida accoglienza al mio arrivo. Se mi avessero offerto il rinnovo con una buona proposta economica ci avrei pensato, ma questa offerta non è mai arrivata. Che avrei dovuto fare?».
Sarri è considerato però un traditore da molti napoletani anche perché quando allenava il Napoli si scagliava spesso contro la Juve «Dobbiamo smetterla di considerare traditori tutti quelli che passano da una squadra ad un’altra. È il calcio, è la vita. Sono professionisti, capita di cambiare strada, succede anche ai calciatori e ai dirigenti. Non mi piace sentire parlare di tradimenti, questo è lavoro anche se c’è la passione dei tifosi che va rispettata. E allora cosa dovremmo dire dei politici? Loro cambiano ideologie e partito come se niente fosse, quello è tradimento. Nel calcio non esiste».
Come pensa che lo accoglierà il San Paolo? «Non lo so cosa accadrà, per me ci furono fischi, ma a me non piace questo discorso di rivalità estrema, meglio tifare per la propria squadra e basta. In ogni caso quanto è stato Sarri a Napoli? Tre anni? Ha fatto il massimo? Questo è l’importante. Non è una bandiera come lo sono stati Maldini, Juliano, Totti o Riva, Fosse stato uno di questi forse avrei capito il senso del tradimento, ma non è nel suo caso. Quando si vuole andare via devi lasciare tutto alle spalle».
Napoli-Juventus che partita sarà? «Mi auguro bella e spero che vinca il Napoli, non sono certo tifoso della Juventus, anzi Mio figlio è nato a Napoli e urla in casa quando segue le partite degli azzurri! Non è un momento felice per i ragazzi di Gattuso, ma con grinta e convinzione si può vincere. Sarebbe bello anche per riaprire il campionato, anche se il duello ora è tra Juve e Inter e non più col Napoli. Una sconfitta dei bianconeri darebbe interesse alla serie A e linfa agli azzurri per risalire in classifica e anche in vista della sfida di Champions col Barcellona».
Era il Napoli di Fiore che in quegli anni per la prima volta si avvicinò allo scudetto «Ho saputo della targa che hanno messo al San Paolo in onore di Fiore, una cosa bellissima, spero di venire presto allo stadio per omaggiarla. Fiore è stato il più grande presidente della storia azzurra, è stato ostacolato da Lauro altrimenti avrebbe fatto cose ancora più grandi per il Napoli, centrando magari anche il titolo».
Fonte: Il Mattino