Di certo, per ora a essere cambiata del tutto, è proprio la tendenza di nome Insigne: prestazioni finalmente all’altezza delle sue qualità dopo mesi trascorsi a galleggiare in un mare di compitini e polemiche e, soprattutto, giocate decisive. Tipo il gol, dicevamo stupendo, realizzato martedì in Coppa Italia con la Lazio e valso le semifinali: il terzo in sette giorni, dopo la doppietta di rigore con il Perugia. Anzi: nelle ultime quattro partite, comprese anche le sfide con la Fiorentina e ancora con la Lazio in campionato, è Lorenzo l’unico azzurro ad aver segnato. Non resta che interrompere il Ramadan della Serie A: l’ultima rete risale alla trasferta di Lecce del 22 settembre 2019. Sedici partite e 126 giorni domani: una vita. Sì, un’eternità, ma bisogna aver pazienza e costanza: il capitano è tornato, ci ha messo un po’ ma ce l’ha fatta. E tra Gattuso e Sarri, un alleato e un antico maestro divenuto rivale, chissà che domani la carica non schizzi in orbita.