LA SICUREZZA CHE NON AVEVA
La fantastica rimonta di gennaio ha permesso a Vivarini di rosicchiare quattro punti in tre partite alla Reggina riducendo a soli sei lunghezze il distacco dalla capolista che ora si sente accerchiata anche dalla Ternana sistemata al secondo posto a braccetto con il Bari. Vivarini ha dato alla squadra quella sicurezza che prima non aveva. Il tecnico abruzzese sente di avere dentro di se la forza di regalare un sogno al popolo biancorosso che non ha più avuto il piacere di sognare, che è rimasto deluso troppo volte.
Un Bari insaziabile che attacca, soffre e vince. Un Bari che è riuscito a trasformare in energia i propri errori che non sono stati pochi. Domenica la Sicula Leonzio, vice fanalino di coda, ha fatto un figurone al cospetto del Bari vice capolista ma la vittoria ci sta tutta. Un po’ come era successo con il Rieti travolto in pieno recupero. Ma domenica sta per cominciare un altro campionato con l’italo-tunisino Karim Laribi sceso per la prima volta in C per sospingere il Bari in B dopo aver nel giugno scorso con un suo decisivo gol riportato l’Hellas Verona in A.
ANCHE MEGLIO DI CONTE
Il calcio non è sport che dia una misura della squadra a seconda dei record che stabilisce, tutto è subordinato agli avversari oltre che alla vittoria finale, ma intanto la squadra di Vivarini con la sua marcia trionfale ha superato anche il Bari di Conte che si fermò a 16 partite utili consecutive, nel campionato di Serie B 2008/09: dalla diciottesima di andata (Bari-Piacenza 1-0) alla dodicesima di ritorno (Pisa-Bari 0-1), prima di cadere in casa contro il Parma (0-2). Striscia lunga sedici giornate anche per il Bari di Salvemini nel campionato di B 1988-89, dalla prima alla sedicesima giornata. Risultò fatale la sconfitta di Messina. Fonte: CdS