Il risultato finale di Lazio-Napoli va assolutamente stretto ai ragazzi di Gennaro Gattuso, che avrebbero meritato di uscire dall’Olimpico con un risultato positivo. Alla vigilia del match di Roma, anche il più irriducibile ottimista, tra i tifosi del Napoli, era pronto ad una nuova sconfitta. La Lazio è, attualmente, una delle squadre più in forma del campionato, capace di vincere la supercoppa italiana, imponendosi con forza e autorevolezza alla vecchia signora. Non è un caso se molti addetti ai lavori hanno indicato la squadra di Simone Inzaghi possibile terzo incomodo nella lotta scudetto. Con grande sorpresa, il match dell’Olimpico ci ha fatto ammirare una squadra, il Napoli, capace di imporre il proprio gioco e di mettere in difficoltà i propri temibili avversari. Qualcuno ha rivisto in campo la leggendaria grinta di Ringhio Gattuso, trasmessa ad una squadra che aveva (…ed ha tuttora…) un enorme bisogno di ritrovare l’autostima smarrita e, soprattutto, punti in classifica. La prova di grande generosità ed il carattere della squadra azzurra, non sono stati sufficienti, tuttavia, per strappare almeno un pareggio ai propri avversari. È stato sufficiente un solo errore, sebbene piuttosto grossolano, per consentire a Ciro Immobile di trovare il gol partita. Sull’azione del gol biancoceleste, pesa il sospetto di un fallo commesso dal bomber laziale ai danni di Ospina. Il direttore di gara, tuttavia, ha ritenuto superfluo interrogare il VAR, omologando il risultato di 1 a 0. Napoli punito ben al di là dei propri limiti, a cui va tutto storto e con la dea bendata che sembra accanirsi contro la squadra di Gattuso. Fa bene il tecnico calabrese ad affermare che la sfortuna non esiste, perché cercare alibi alla squadra, in questo momento della stagione, sarebbe controproducente. Noi tifosi, invece, smaltita l’ennesima delusione, non possiamo far finta di non vedere che, oltre ad una serie di limiti e di altrettanti errori di gestione, la poca fortuna e gli svarioni arbitrali hanno inciso non poco in questo andamento mediocre. Il barlume di luce, che ci permette di vedere l’uscita dal tunnel della crisi, è racchiuso nel lavoro, fisico e mentale, che sta facendo il tecnico campione del mondo a Berlino.
a cura di Riccardo Muni