L’ex arbitro Angelo Bonfrisco, ha analizzato gli episodi dubbi e l’operato del Var della partita Napoli – Perugia, valevole per il passaggio ai quarti di finale di Coppa Italia. Le sue parole da Casanapoli.net
La partita è stata caratterizzata da tre rigori: due al Napoli e uno al Perugia che però non ha realizzato. Tanta carne al fuoco…
“Si, anche se devo dive che la nota negativa di oggi è data dallo stadio vuoto. Nonostante ci fossero in ballo i quarti di finale di Coppa. Sicuramente complice il fatto che si sia giocato alle 15. Però il Napoli, come le altre squadre, devono trovare le motivazioni per superare la partita. Il Perugia, come la Cremonese e altre cadette, approfittano di questi match per fare bella figura e forse proprio il Perugia ha giocato meglio delle altre, si è resa pericolosa. Poi ci sono stati questi tre rigori che hanno movimentato la partita. anche dal punto di vista del regolamento.”
Ma erano giusti tutti e tre? Sembra ci fossero dei dubbi sul terzo.
“Assolutamente si, hanno fatto bene su questi episodi sia l’arbitro che il Var. Il primo rigore è stata un’ingenuità pazzesca, un tamponamento sul giocatore del Napoli ed è l’unico rigore che l’arbitro in campo ha decretato in diretta. Gli altri due invece sono stati dati al Var. Uno perché il giocatore parte con un braccio composto, ma poi quando arriva il pallone il giocatore del Perugia sposta proprio il gomito per giocare il pallone. Questo episodio rivisto al Var è stato comunque assegnato subito. Quello che più incuriosisce è il rigore dato al Perugia, perché bisogna spiegare bene che il giocatore del Napoli che va in opposizione al cross prende la palla sull’esterno del piede che gli rimbalza sul braccio largo”.
Allora qual è la differenza che rende punibile o non punibile questo episodio: è la diversificazione tra la deviazione e la giocata, quello che fa il giocatore del Napoli.
“In questo caso non è una giocata. A tal proposito, ricordo l’episodio di De Ligt quando lui tenta di giocare, liscia il pallone che gli va sul braccio e quindi non è punibile. Mentre qui avviene la deviazione che sbatte sul braccio innaturalmente largo e viene punita. Ecco perché la discussione in campo e il motivo di tanto tempo perso a rivedere l’azione al Var, probabilmente c’era anche da rivedere una posizione di fuorigioco in partenza dell’azione. L’arbitro ci ha pensato tanto, ma alla fine dal punto di vista del regolamento è stato giusto assegnarlo”.
Che poi alla fine è giusto che il Var aiuti l’arbitro dove non vede. Anche per evitare le proteste del pubblico e le polemiche spesso all’ordine del giorno.
Ne è certo Angelo Bonfrisco: “Che ben venga il Var, quanto accaduto oggi dimostra la sua importanza. Se non ci fosse stato oggi due rigori non sarebbero stati visti”.