Il Direttore di Tuttosport, Xavier Jacobelli, è intervenuto telefonicamente durante la trasmissione Casa Serie A, condotta da Max Viggiani, Pietro Maiello e Lida Sabic. Le sue dichiarazioni riportate da CasaNapoli.net.
Juventus campione d’inverno: il confronto tra Allegri e Sarri. I tifosi bianconeri, vedendo i punti in meno, possono avere nostalgia di Allegri?
“Nell’esperienza finale di Allegri alla Juve, nonostante la bacheca con 11 titoli tra scudetti e coppe, il tecnico livornese è stato molto criticato da una parte dei tifosi bianconeri. Penso che nessun raffronto possa essere possibile. A mio avviso Allegri ha fatto benissimo nel quinquennio bianconero e altrettanto sta facendo Maurizio Sarri in questo primo periodo sulla panchina della Juventus. E’ primo in classifica e campione d’inverno, si è qualificato agli ottavi di finale di Champions League con due turni di anticipo. E’ vero che è stato sconfitto nella finale di Supercoppa dalla Lazio, che è stata l’unica formazione capace di battere la Juventus due volte, una in campionato e l’altra in finale di Supercoppa. Lazio che si è confermata anche oggi, pur cambiando 8/11 di formazione rispetto all’ultima di campionato, imponendosi in Coppa Italia. In campionato è arrivata a 10 vittorie consecutive ed è in corsa per il titolo”.
Il Napoli è la squadra che ha deluso di più in questo inizio di stagione?
“Direi Napoli e Milan. Sia l’una che l’altra formazione erano partite ad inizio campionato con un obiettivo molto chiaro, quello di guadagnare un posto in Champions League. E’ evidente che il Napoli nel suo cammino europeo con Ancelotti ha fatto benissimo perché ha sconfitto al San Paolo e pareggiato ad Anfield contro i campioni del mondo del Liverpool. In campionato in questo momento la formazione di Gattuso ha bisogno di una serie di risultati utili consecutivi per tornare a credere in se stesso. Ma la vittoria odierna in Coppa Italia è corroborante. Il Napoli ritorna a vincere al San Paolo, imprese che non gli riusciva da ottobre scorso. Credo inoltre che con gli arrivi di Demme e Lobotka Gattuso può sistemare il centrocampo, che è il reparto nevralgico della sua squadra”.
Lei avrebbe cambiato Ancelotti con Gattuso? Il pensiero di Jacobelli
“No, perché secondo me Ancelotti meritava di essere giudicato alla fine della stagione. Ancelotti non ha colpe, è stato il capro espiatorio della contrapposizione frontale tra la società ed i giocatori dal momento in cui De Laurentiis ha deciso di mandare la squadra in ritiro a novembre scorso. La squadra si è opposta e da lì sono nate tutte le difficoltà che hanno scandito tutte le ultime settimane del Napoli. Dopodiché Gattuso è un grande allenatore. L’anno scorso portò il Milan al quinto posto ed in Europa, cosa che ha significato una grande impresa sportiva. Sono convinto che sfrutterà al meglio l’opportunità che gli è stata offerta”.
Mazzarri al Toro tra alti e bassi. E’ arrivato il momento di cambiare? L’analisi del direttore Jacobelli
“Penso che wolve in un contesto che, per chi non lo conosce, può apparire molto singolare. Il Torino ha fintio il girone di andata con 27 punti, tanti quanti ne aveva conquistati un anno fa. Poi ha fatto un girone di ritorno straordinario e, se fosse contato solo il girone di ritorno, sarebbe andato in Champions League. C’è stata amarezza per l’eliminazione nei play off di Europa League contro il Wolverhampton. C’è stata una partenza brillante e poi una serie di sconfitte che hanno inficiato il rendimento della squadra. Il 2020 invece è iniziato bene sia in campionato che in Coppa Italia. I fischi che arrivano non sono contro l’allenatore ma dai tifosi verso l’attuale presidente. I tifosi vorrebbero una squadra molto più competitiva e rimproverano al presidente di non investire per creare una squadra più competitiva. Restano i meriti di Cairo, che ha preso una società e l’ha rifondata. I conti sono in ordine e non c’è nessun debito con le banche. Però ci sono delle questioni aperte, come il Filadelfia non terminato o come il centro sportivo che da 4 anni dovrebbe vedere l’apertura dei cantieri che non sono stati ancora aperti. Per non dimenticare la questione legata al terreno di gioco del Grande Torino, la cui gestione spetta alla società. Un terreno disastroso”.
Xavier Jacobelli: dove vede il Milan tra qualche mese?
“Mi auguro che la svolta impressa con l’arrivo di Ibrahimovic sia una svolta destinata a durare. Credo che il Milan avesse più che mai bisogno di una leadership. Il Milan in questi anni ha pagato l’addio dei giocatori che hanno simboleggiato l’età dell’oro e che hanno privato la squadra di punti di riferimento importanti. Ibrahimovic ha 38 anni ma l’età non conta se si considera il bagaglio tecnico, la grinta e la determinazione del fuoriclasse. E’ chiaro che in questo momento ha solo bisogno di giocare per guadagnare la migliore condizione. Ma il suo arrivo ha dato già una svolta tattica perché Pioli ha colto l’occasione per cambiare modulo. Auguro ai tifosi del Milan che possa rialzare la testa perché questa parte di stagione è stata negativa”.
E’ un Ibrahimovic diverso rispetto al passato al Milan? Esclude una collaborazione in attacco con Piatek?
“Piatek avrà un’occasione importante in Coppa Italia contro la SPAL, mentre è presumibile che Ibrahimovic non parta titolare. E’ chiaro che i tifosi si chiedano che fine abbia fatto l’implacabile cannoniere che un anno fa, approdando in rossonero, segnava a ripetizione. Credo che il futuro del Milan si chiami Leao”.