Quando Gattuso accettò la destinazione Napoli, sapeva che non era semplice la situazione, compreso l’aspetto mentale dell’interno ambiente. La squadra ad oggi ha vinto solo a Reggio Emilia contro il Sassuolo, per il resto tre sconfitte, ma condizionate da errori grossolani che hanno condizionato le sfide di campionato. Il pregio dell’attuale mister è di credere nel lavoro, saper entrare nella testa dei giocatori, ma anche dare un ordine tattico. Purtroppo non ha ancora il dono di fare i miracoli, quello spetta ai santi, perciò c’è ancora da lavorare, stringere i denti e avere anche un pizzico di buona sorte. Nelle gare contro Inter e Lazio, a tratti si è visto la mano di Gattuso, più corti i reparti e anche trame di gioco interessanti. Adesso conterà fare risultato già dalla Coppa Italia, poi con la Fiorentina e non solo per ridare morale al Napoli. Il lavoro e il sacrificio sono i suoi credi, ma per il resto sono i giocatori a fare il resto, poi a fine anno si tireranno le somme per ricominciare un nuovo ciclo e tornare alla normalità una volta e per tutte.
A cura di Alessandro Sacco