La più grande risorsa del Napoli, e probabilmente anche la vera speranza, in questo momento si chiama Arkadiusz Milik. Detto Arek. Un nome che fa rima con gol: 10 complessivi in 12 partite (uno ogni 85,5 minuti); 7 dei quali in campionato. In 9 partite di campionato, per la precisione: nessuno come l’attaccante polacco tra i giocatori di Serie A, Liga, Premier, Bundes e Ligue 1 con almeno 7 reti nel carnet. Il tempo stringe, per lui. Sì: da un certo punto in poi della stagione, la peggiore della squadra da quando è azzurra la sua vita, ha cominciato a segnare e non s’è più fermato: 19 ottobre 2019, la data clou. Quella cerchiata di rosso. Una strepitosa media-gol a partita che, considerando esclusivamente il libro del calcio italiano, finora è identica a quella di Lukaku (0,78) e non troppo inferiore a quella di Cristiano (0,87). Il leader? Immobile, Ciro il grande, con 1,12: guarda caso proprio l’avversario di oggi. Il più pericoloso, l’ispirato per eccellenza. Come e più di Milik: roba da attaccanti veri, questa partita. E tutto torna: Gattuso spera, e crede, in lui. Fonte: CdS