Il calcio femminile in questi anni è in crescita, grazie alle gesta dell’Italia di Bertolini, ma anche della serie A ma non solo. Da non sottovalutare il futsal (calcio a 5), una disciplina che sta prendendo piede, grazie anche ad elementi esperti che provengono dal calcio a 11. Ilnapolionline.com ha intervistato al portiere del Lamezia Sabina Radu, ex portiere anche del Napoli femminile.
Vorrei un bilancio su questi primi mesi a Lamezia con la compagine di futsal? “Non sapevo cosa aspettarmi qui a Lamezia, sin dal primo giorno ho trovato un ambiente tranquillo e disponibile. La squadra si è dimostrata sin dal primo giorno un gruppo forte e coeso, perciò daremo tutto per la società e la tifoseria”.
Parlando della squadra contenta del tuo rendimento e delle compagne di squadra? “Sono abbastanza soddisfatta di come si sta svolgendo questo campionato sicuramente potevamo fare di più fino ad ora,ma adesso riparte il girone di ritorno e vogliamo fare meglio dell’andata”.
Quali sono gli obiettivi del club Lamezia in vista di questa stagione? “Gli obiettivi del club per quest’anno è risalire in élite ovviamente non sarà facile ma noi lotteremo fino alla fine. Sicuramente potevamo fare meglio, quindi appena torneremo in campo cercheremo di risalire la china e arrivare il più in alto possibile”.
Il 2020 potrebbe essere l’anno del professionismo nel calcio femminile. A tuo avviso lo potrebbe essere anche per il futsal? ” Secondo me parlare di professionismo sia un po prematuro in questo momento, bisogna aspettare e vedere quello che succede. Ovviamente mi auguro che in Italia si possa fare questo importante passaggio per il nostro movimento, per la nostra disciplina al momento è ancora presto”.
Hai giocato nel calcio a 11 ed ora a futsal da un po’ di anni. Ci sono delle differenze per il tuo ruolo di portiere? “La differenza è tantissima qui è molto più reattivo e si usano maggiormente i piedi, il tempo per un tuffo non lo tieni le azioni sono molto più rapide e soprattutto molte di più in confronto al calcio a 11”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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