Intervenuto durante la trasmissione Casanapoli in TV, l’avvocato Emilio Coppola ha spiegato le ragioni dei suoi assistiti colpiti da provvedimenti e multe. Secondo le ultime notizie ci sarebbe in programma un incontro tra le parti per dirimere la questione.
“Confermo che una ventina di giorni fa ho avuto un incontro con l’assessore Ciro Borriello in cui si è discusso del muro che si è alzato nei confronti dei tifosi napoletani. Convenimmo che forse era il caso investire la massima istituzione cittadina, La Commissione Sport e Cultura. In questo caso l’assessore ha preannunciato l’incontro che ci sarà, una Commissione presieduta dal Presidente Sgambati che cercherà di mettere insieme tutte le parti coinvolte. I rappresentanti dei tifosi, nel qual caso potrei anche andare io, la SSC Napoli e la Questura del Comune di Napoli”.
Ma quali sono le richieste dei tifosi, occorre ricordarle:“Le richieste dei tifosi delle curve e di alcuni club che hanno aderito alla proposta sono poche e semplici. Vorrebbero mutuare i comportamenti o le interpretazioni ai regolamenti come ci sono altrove, nelle altre città italiane. Come ad esempio l’installazione di uno o due palchetti per dirigere i cori e di creare delle zone in cui magari il rispetto dei posti assegnati non sia ossequioso o spasmodico così come in altri settori dello stadio. Quindi individuare delle zone centrali delle curve dove si può tranquillamente scambiarsi di posto col proprio vicino”.
La domanda che però ci facciamo è come mai solo un paio di club hanno aderito alla protesta dei gruppi organizzati:“Evidentemente, il problema qualcuno all’inizio credeva che fosse un problema legato solo ai gruppi ultras, alla fine ci siamo resi conto che non è assolutamente così. Tant’è che anche miei colleghi sono stati multati. O anche persona lontane dalle logiche del tifo organizzato. Ognuno fa la sua valutazione, ma se dobbiamo dire che lo Stadio è pieno o che vive la partita in modo partecipato, questo no. E’ vero che i club ci sono, ma ieri durante Napoli – Inter c’erano 31.000 persone, una partita che qualche anno registrava il tutto esaurito con picchi di calore assolutamente vertiginosi e questo sicuramente lo dobbiamo addebitare anche ad uno scollegamento che si sta creando tra tifosi e squadra. E non solamente per i risultati sportivi”.
Carmine Abbagnale dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato. Da dove parte questo provvedimento: dal Comitato di Ordine e sicurezza Pubblica, dal Questore, dalla Società Calcio Napoli… chi effettivamente lo ha richiesto?:“C’è una task force, un’unità di controllo di cui fanno parte sia membri della SSC Napoli che Digos e Commissariato San Paolo, le due autorità deputate all’ordine pubblico quando si svolgono le partite del Napoli. Chiaramente le multe vengono poi commissionate attraverso i commissariati di zona ai singoli destinatari delle sanzioni”.
Eppure sembra un provvedimento aleatorio nell’applicazione e Lei ha fatto bene a cercare di mediare tra la società e gli organi istituzionali per trovare una soluzione, è l’unico modo visto che la sua applicazione è quasi impossibile.:“Purtroppo oggi le leggi sono abbastanza schematiche: è molto difficile avere un confronto tra i tifosi e società quindi il canale istituzionale mi sembrava quello più appropriato”.