Schianchi: “Non si può rendere così mercenario uno sport”

Il giornalista de La Gazzetta dello Sport, Andrea Schianchi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Punto Nuovo Sport Show: Non sono d’accordo sul fatto che sia un retropensiero, se uno deve giocare sei mesi in un posto sapendo poi di dover andare in un altro. E’ come essere sposato con una donna e sapere che tra sei mesi vai a letto con un’altra. Ci sono regole di mercato che andrebbero “regolamentate”, non è possibile continuare con il mercato delle vacche. Il calcio esiste in quanto è uno sport che il pubblico va a vedere, prima o poi il pubblico si stanca, perché non è che ha l’anello al naso. Non ti puoi affezionare ad una squadra, un giocatore, sapendo che poi tutto cambia. Il calcio è lo sport più bello del mondo, ma legato ad aspetti prettamente economici e commerciali. La questione è che non si può rendere così mercenario uno sport. A mio avviso questo non è possibile, la gente si stancherà. E’ nauseante vedere tutti questi giocatori dire “darò tutto per questa maglia” e poi…francamente basta. Tifosi clienti? Non c’è alcun dubbio. Da quando il calcio si è affidato alle televisioni, plusvalenze… nel calcio di oggi, le proprietà sono fonte di investimento, non si sa neanche di chi sono. E’ chiaro sia diventato un oggetto di puro business”.

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