Meret è un punto fermo del Napoli col sogno di Euro2020

UN TESORO TRA I PALI

Gennaro Arpaia Tanti fatti e poche parole. Magari lontano dai riflettori. Alex Meret non è adatto alle copertine, carattere schivo, spesso timido, che preferisce far parlare i suoi guantoni, sempre più protagonisti. Il portiere azzurro è la grande certezza del 2019 napoletano, un anno vissuto in crescendo do-po i problemi fisici iniziali. L’infortunio al braccio subito nei primi giorni di ritiro azzurro a Dimaro ha solo ritardato quello che doveva essere. Meret è tornato alla grande e nell’ultimo anno si è preso con autorità e parate decisive la porta del Napoli.

L‘ultima nella gara vinta a Reggio Emilia contro il Sassuolo: un intervento sicuro che nega a Traoré la doppietta che avrebbe chiuso il match. La saracinesca, invece, s’abbassa come spesso accade e i suoi possono poi operare la rimonta nel secondo tempo. Non è nuovo agli exploit, però, Meret: solo quest’anno ha saputo guardare le spalle di un Napoli in calo in tante occasioni, dalla strepitosa partita contro il Verona alle incredibili parate in Champions contro il Salisburgo.

DOPPIO SOGNO EUROPEO

La Champions, appunto, una assoluta novità per un classe 1997 arrivato da Ferrara – via Udine -con una borsa piena di buone speranze ma scarsa esperienza. 17 settembre del 2016, Alex era in campo a Ferrara nel 2-2 di SPAL-Virtus Entella, l’ennesima partita negativa di quell’avvio di stagione per gli spallini che poi sapranno invertire la rotta. Esattamente tre anni più tardi, Meret è titolare nella sfida d’esordio stagionale in Champions League contro il Liverpool al San Paolo. Ci mette 20 minuti per farsi conoscere anche al pubblico internazionale: palla persa da Insigne che lascia aperto il contropiede avversario, Mané prova a sbloccare il match ma Alex è attento e preciso e respinge in angolo.

I Reds non passeranno mai, lui salterà di gioia nel recupero quando il compagno Llorente siglerà il definitivo 2-0 che dà i tre punti al Napoli. In Europa ha sempre fatto bene, così l’Uefa l’ha premiato inserendolo nella Top 11 dei giovani che giocano la competizione internazionale più importante per club, insieme ad altri campioni in erba come Haaland, Berge o Dani Olmo ricercati da tutta Europa. Ora Alex spera di essere premiato anche dal ct Roberto Mancini che dovrà scegliere se portarlo o meno ad Euro2020.

SFIDA A GIGIO

L’esordio azzurro c’è stato – nel finale di gara contro Armenia, ultimo appuntamento di qualificazioni -, ora però spera di ricevere anche la telefonata giusta a fine stagione. Per guadagnarsela tutto passerà dalle prestazioni con il Napoli e dalla sfida interna a Donnarumma, di due anni più giovane, più avvezzo ai riflettori e con in tasca la titolarità della porta italiana. I due si sfida-no in campionato a suon di para-te e i numeri non sono poi così distanti: nel 2019 Meret ha parato il 71,25% dei tiri arrivati dalle sue parti, con ben 57 interventi nelle 22 gare di A disputate. Donnarumma ha invece salvato nel 74,63% dei casi, ma la percentuale più alta deve tenere conto anche della maggiore esposizione della difesa milanista alle avanzate degli avversari.

Così come con Donnarumma, anche con Meret stanno accendendosi i riflettori del mercato: la valutazione di Alex è schizzata tra i 45 e i 50 milioni già al giro di boa di Natale, praticamente il doppio di quanto aveva investito il Napoli nell’estate del 2018. La giovane età, la già importante esperienza e le qualità innegabili, hanno fatto drizzare le antenne di tanti club in giro per l’Europa, anche se il Napoli vuole tenerselo stretto.

Fonte: Il Mattino

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