Il 2019 sta per terminare e per il Napoli femminile di mister Geppino Marino è un anno da ricordare con la promozione in serie B e il primato nel campionato cadetto. Le premesse per l’anno nuovo ci sono e il club azzurro già pensa a come organizzarsi sia in campo ma anche fuori dal terreno di gioco. Di questo e non solo ilnapolionline.com lo ha chiesto in un’intervista al presidente Lello Carlino.
Il 2019 è un anno da ricordare per il Napoli femminile, con la promozione in serie B e il primato nella cadetteria. Le basi sono gettate per una stagione da ricordare? “Sono un pioniere del calcio femminile, al quale sono “tornato” perché adesso ci sono davvero le basi per fare le cose in grande: il movimento è in crescita, le ragazze stanno per diventare icone di uno sport pulito del quale si sente il bisogno. Napoli vuole essere centrale in questo momento storico, provare magari a realizzare l’impresa di portare lo scudetto qui”.
La squadra di Marino è al primo posto in serie B con ben 13 acquisti effettuati. Te lo aspettavi? “Siamo partiti molto forte nell’attuale campionato di Serie B e questo sta catalizzando su di noi grandi attenzioni. Avevamo in mente di condurre un torneo di vertice e siamo dove speravamo di essere ma non abbiamo ancora fatto nulla in realtà perché siamo ad appena un terzo di stagione. Quanto al futuro prossimo non penso possano esserci sinergie di sorta con la Ssc Napoli semplicemente perché parliamo di realtà differenti”.
In caso di promozione in serie A dove affronterete molte big del campionato, ci sono le possibilità di giocare allo stadio “Collana”? “Innanzitutto, a Napoli c’è un grosso problema di strutture. La carenza rispetto al Nord è evidente e questo ci penalizza, specie perché per il San Paolo è stata firmata una convenzione con la Ssc Napoli. Ecco, ai “maschietti” ruberei gli impianti, i palcoscenici, che contribuiscono a creare entusiasmo rispetto all’evento-gara coinvolgendo il pubblico. Per il resto, mi tengo strette le mie ragazze che sogno di veder giocare il prossimo anno la Collana, lo storico impianto vomerese che un tempo ospitava proprio le partite del Napoli. Comunque, stiamo valutando e vagliando varie ipotesi sia in termini di centro sportivo che di stadio per le gare di campionato, auguriamoci in Serie A”.
Infine il 2020 che sta per arrivare, può essere l’anno del definitivo passaggio al professionismo per il movimento femminile? “L’obiettivo è la A e con essa il professionismo sostenibile. Sostenibile per gli imprenditori che mi affiancano in questo club che si è dato la forma, primo in Italia, dell’azione fiato diffuso con oltre venti soci, un consigli di amministrazione e l’elezione del presidente. Così proviamo a coinvolgere gli sponsor per poter permettere alle ragazze di vivere di calcio, con il calcio e per il calcio anche se il fatto che molte vogliano lavorare e studiare oltre a giocare è un aspetto che mi rende orgoglioso di essere il loro presidente. Solo attraverso una adeguata politica di impianti e di immagine, il calcio femminile potrà davvero svilupparsi”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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