Ottavio Bianchi: “Non era difficile gestire Maradona, era più difficile invece…”

L’ex allenatore del Napoli, Ottavio Bianchi, ai microfoni de La Repubblica ha rilasciato un’intervista nella quale ripercorre le tappe più importanti della sua avventura all’ombra del Vesuvio: “Non era difficile gestire Maradona, ma era più difficile gestire chi si credeva Maradona. Non è vero che non si allenava, era un ragazzo che quando vedeva la palla si entusiasmava. Non ho mai visto Diego urlare contro i compagni per un passaggio errato, mentre ho sentito tantissimi mediocri urlare contro i propri giocatori perché avevano sbagliato una giocata”.

L’ex allenatore azzurro si sofferma sulla prima sfida contro il PAOK con 50 mila spettatori:Ricordo che abbiamo fatto gol su uno schema preparato perché loro facevano un fuorigioco troppo eccessivo e per chi fa questo fuorigioco la contromisura è facile avendo giocatori come Diego che te la mettono in un fazzoletto”.

La storia rimonta contro la Juventus:Contro la Juve al Comunale di Torino avevamo giocatori in maniera un po’ troppo timida, ma quella era una grande squadra, poi la voglia di recuperare c’è stata”. 

La semifinale contro il Bayern Monaco: “Diego lo faceva sempre nel riscaldamento, era un modo per esaltarsi. Una volta Maradona mi sfidò a palleggiare con il limone a San Siro, io feci un sacco di palleggi e alla fine lo sfidai e gli dissi: ‘non sei nessuno’. Diego voleva una rivincita ma io non gliel’ho mai concessa”. 

La finale a Stoccarda: “Ci fu la grana Careca. Antonio per tutta la settimana ebbe una febbre altissima, alla fine i medici riescono a metterlo in campo e lui gioca una partita magnifica”.

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