Gattuso: «Napoli, libera la testa»
Chissà se dici giorni possano bastare per costruire una diagnosi o perlomeno per allestire un’idea. E chissà se starsene rinchiusi in un bunker, infilandoci dentro l’anima per dodici ore, quasi fosse una full immersione, sia stato sufficiente per decodificare il Napoli, per coglierne i disagi, le fragilità, la sua psicologia alterata, ma anche per ricomporlo, ricostruirlo, ripulirlo, spazzando via ogni scoria. Chissà se è solo una questione di testa o è diventato altro, l’inaridimento del talento d’una squadra vera, autentica, persino geniale che è uscita dai suoi panni ed ha smarrito l’orientamento: però dieci giorni saranno bastati a Gattuso per accorgersi che il quart’ultimo posto è più vicino al quarto e che serva uscire dagli equivoci, sin dal Sassuolo, per non ritrovarsi nello psicodramma. «Ma io non ho paura». Fonte: CdS