Milik a valanga, nove volte in gol su dieci. Uno ogni 66′

Sono 9 le griffe in 8 presenze e 600 minuti disputati nelle due competizioni (media di uno ogni 66’)

Vera e propria manna, poiché ben 5 ne aveva messi assieme nelle precedenti 4 occasioni (doppietta al Verona, e poi a seguire Spal, Atalanta e Roma) facendo sì che gli azzurri, col suo prezioso contributo realizzativo, potessero ricavarne 5 punti. Prima cioè di rientrare ai box per un nuovo ciclo di terapie mirate a risolvere l’assillante problema, trattamento che l’ha restituito al campo come meglio non si potesse, tenuto conto che l’Arek abituato a ben altre sventure (vedi rottura dei crociati di entrambe le ginocchia), già dal rientro non s’è fatto pregare per riprendere il discorso giusto lì dove s’era malauguratamente interrotto. Stando a tale ragionamento, gli attuali 21 punti in classifica sarebbero stati probabilmente parecchi di più potendo disporre d’un Milik a gettito continuo, come riporta il Corriere dello Sport esente cioè dall’ulteriore fermata obbligatoria. In una situazione che continua a dimenarsi fra il deficitario e l’indecifrabile pur avendo cambiato timoniere, il polacco può dunque rappresentare un punto di riferimento ben preciso per Ringhio, uno degli uomini da cui ripartire per impostare quella risalita oramai improrogabile. Meno male che adesso c’è quel Milik che, in occasione dell’ennesimo rientro, non ha perso nemmeno un attimo per farne 3 (tre!) al Genk e uno pure al Parma. Un gol che, pur non portando punti, ha però svelato un secondo incoraggiante indizio sul conto d’un bomber che non sa cosa significhi perdersi d’animo.  

La Redazione

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