L’esordio del neo allenatore del Napoli Gennaro Gattuso ha dato alcune conferme della precedente gestione non positive, ma forse una luce di speranza nella sconfitta contro il Parma. Partiamo dalle noti dolenti, la spaccatura tra difesa e centrocampo è troppo ampia, agli avversari basta superare il primo pressing che partono in contropiede. Senza dimenticare la paura che attanaglia i giocatori nel non saper tenere il punteggio anche nelle fasi finali del match come contro Bologna e appunto ieri contro i ducali. Dove c’è la luce della speranza? Nel carattere visto a tratti nel secondo tempo, la voglia di ottenere il pari e su alcuni punti fermi come: Meret, Di Lorenzo e Milik. Il neo allenatore dei partenopei dovrà essere un mix tra padre e buon psicologo, lavorare tutti i giorni sulla testa dei calciatori per ridare le vecchie certezze. Domenica prossima l’ultima partita dell’anno al “Mapei Stadium” contro il Sassuolo, sfida da affrontare con il piglio di chi vuole evitare il peggio. Gattuso “freud” da oggi sarà al lavoro, c’è da ridare la vecchia mentalità al Napoli, quella che si è vista in Champions e nelle stagioni passate, lavoro duro ma il mister di Coregliano Calabro non si spaventa.
A cura di Alessandro Sacco