Massimiliano Gallo ai microfoni del corriere dello sport:
“Dividiamoci. Napoli sarebbe la città col derby più sentito d’Italia. Un derby reale, il cui significato andrebbe ben oltre il calcio. Fotograferebbe una contrapposizione profonda, una divisione storica. Da un lato, i napoletani convinti della primazia del Dna partenopeo, della superiore bellezza della città, certi che i confini del mondo che conta siano segnati da Casoria e Pozzuoli. Dall’altro, coloro i quali pensano che Napoli non sia l’unità di misura universale, che apprezzare l’ossobuco non è alto tradimento.
I primi hanno esultato all’esonero di Ancelotti, da subito hanno liquidato l’arrivo dell’allenatore più titolato al mondo come un tentativo di “sistemare il figlio”. Sono ancora
Dall’altro, quei tifosi che hanno visto in Ancelotti l’uomo per un Napoli internazionale. Che alle meravigliose sconfitte contro City e Real Madrid, hanno preferito le vittorie e i pareggi contro il Liverpool. Che hanno apprezzato un uomo che ha concretamente difeso Napoli sul fronte razzismo e che – lui sì – ha realmente attaccato il Palazzo quel giorno rappresentato da Rizzoli.
Sono quelli che – dopo averlo difeso per anni dalle accuse di essere un “pappone” – hanno dovuto prendere atto del voltafaccia di De Laurentiis che non ha retto e ha dato Ancelotti in pasto al popolo. Gli ha preferito Insigne. Hanno capito che per la seconda squadra di Napoli, se mai esisterà, serve un altro presidente. Nel frattempo, sosterranno il Napoli suo e di Gattuso”. Fonte: CdS