Quest’oggi allo stadio San Paolo ci sarà il debutto sulla panchina del Napoli di Gennaro Gattuso, contro il Parma, sfida importante per ritrovare la compattezza anche in campionato e i tre punti. C’è anche da capire come la squadra reagirà alla guida tecnica e quindi la sfida ai ducali avrà motivi di curiosità. Di questo ma non solo ilnapolionline.com ne ha parlato in un’intervista al vice presidente del Club Parma Partenopea Luce Venitteli.
Mercoledì pomeriggio ha parlato in conferenza stampa Gennaro Gattuso, neo tecnico del Napoli. Che idea ti sei fatto dell’allenatore calabrese? “Gattuso lo conosciamo. Pane al pane vino al vino. Persona sanguigna che non le manda a dire. Credo che il primo passo importante sia il modulo. Cioè il 433 che lui vorrà proporre. Per me è la prima vera soluzione. Visto i giocatori che ha è le loro attitudini. Poi sabato impareremo già qualcosa dall’atteggiamento dei calciatori in campo”.
Il bilancio di questo 2019 del Club Parma Partenopea? “Per quanto concerne il club noi a Parma e provincia restiamo una forte realtà per chi è lontano da casa e vuole passare in compagnia qualche ora. Quest’anno c’è stato un cambio al vertice del club. Io sono il vice presidente. Abbiamo amici e soci che ci seguono dal basso mantovano e cremonese. Siamo ormai una realtà consolidata. Il nostro motto è sempre stato passione e aggregazione”.
Quest’oggi al San Paolo si giocherà Napoli-Parma al San Paolo. In quanti del club sarete? “Mi dispiace informarti che non ci saremo oggi al San Paolo. La vedremo dalla nostra sede e da lì incoraggeremo gli azzurri, per rivederli vincere anche in campionato”.
Infine che idea ti sei fatto sul momento della squadra? “La colpa è da dividere per tutti. Quindi società. Giocatori e staff tecnico. Lo staff e quindi il mister non ha preso posizione per quanto concerne il ritiro nel dopo Salisburgo. Doveva importi nello spogliatoio e mandare tutti in ritiro. I giocatori hanno disobbedito ad un ordine del presidente e questo non è ammissibile. Poi c’è da aggiungere che all’interno della società manca una figura di riferimento e di forte personalità che faccia da collante tra giocatori e società. Tipo un Zanetti dell’Inter per capirci. Ed Edo cioè il figlio evidentemente non è visto come tale visto ciò che è trapelato quella sera. Ora se ne esce con compattezza ed unita di intenti. C’è da dire che a me personalmente ha dato fastidio vedere un Napoli che correva a mille martedì sera quando fino a sabato per circa 2 mesi erano zombi”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
RIPRODUZIONE RISERVATA