Riflessione e decisione: De Laurentiis per sei mesi non ha voluto crederci

La priorità è il Napoli, ma le ferite hanno bisogno di tempo per rimarginarsi e l’esonero di Ancelotti è stato doloroso. Una riflessione per De Laurentiis che è poi divenuta scelta. Carlo Ancelotti è un monumento del calcio, della sua storia, e tale resta, perché gli incidenti appartengono al percorso di un allenatore e, probabilmente, quando il Napoli ha cominciato ad avvitarsi in campionato, quest’anno, sono riemersi in De Laurentiis i cattivi pensieri del recentissimo passato, che hanno accelerato una decisione persino procrastinabile alla sosta che sta per arrivare: due partite ancora, per contro-verificare. E invece, tra le pieghe d’un rapporto umano, riecco tutto ciò che in primavera aveva riempito le sue notti: un tarlo ma anche un tormento, per Ancelotti e per la sua statura umana e professionale. Però era finita e per sei mesi non aveva voluto crederci. E chissà quale sia l’unica cosa che Ancelotti non rifarebbe: magari aveva colto qualcosa, chissà!

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