Però qualcosa è cambiato e il destino ha consegnato immediatamente a Gattuso il centravanti fisico che è mancato, quello «scavezzacollo» che ha dovuto sopportarne d’ogni genere e specie, che Ancelotti ha vissuto come rimpianto, e che con il Genk s’è portato il pallone a casa: l’acido lattico si fa sentire, ovvio, perché erano quasi una quarantina di giorni che Milik s’era fermato per una infiammazione alla zona pubica, ma il gol rigenera, secondo il CdS, sostiene il colloquio riservato con Gattuso ha provveduto a scatenare l’autostima. «Io credo in te e tu sei al centro del mio progetto». Ma anche al centro dell’area, centravanti buono per qualsiasi soluzione, tridente compreso, con un fisico bestiale da sfruttare.
La Redazione