Marolda, dopo la qualificazione del Napoli agli ottavi e il successivo esonero di Ancelotti, prova ad analizzare il successore di Carletto: “E Gattuso? Beh, lui a Napoli ci arriva sapendo già d’essere condannato a fare tutto in fretta e tutto bene. Dovrà diventare subito Mandrake. In un pugno di giorni, non di settimane, dovrà rimette insieme i cocci della squadra, essere un Henry Kissinger del pallone mediando tra la proprietà e la squadra e, approfittando della tregua che gli darà la Champions, avviare subito la rincorsa al quarto posto. Che è l’unica cosa che il Napoli pretenderà da lui. Già, ma perché ciò possa accadere, Gattuso, non dovrà essere lasciato solo a governare una truppa scombinata, fatta di giovanotti o già con la testa altrove o scontenti o delusi e ora anche divisi: metà squadra soddisfatta dell’addio ad Ancelotti e l’altra metà, invece, tardivamente dalla parte del vecchio allenatore. Sì, all’ultimo momento in dieci o dodici avrebbero voluto salvarlo, Ancelotti, ma in quella maledetta notte di novembre nessuno di loro ebbe il coraggio di opporsi alla linea dura dei capetti.
E allora, che cosa potrà dire Gattuso ai suoi nuovi giocatori? Che cosa potrà offrire in cambio d’una immediata fedeltà e applicazione? Porterà buone notizie sul fronte delle multe imposte dalla proprietà? Ecco, questa sì che potrebbe essere una buona “entrata”, una carta assai vincente. Ma oltre ad Ancelotti, saprà “mollare” qualcos’altro don Aurelio per salvare la baracca in campionato?”.