Non ci saranno traghetti per arrivare sino a giugno e poi eventualmente orientarsi altrove, su Gasperini o su chiunque altro piaccia a De Laurentiis: a Gattuso non è mai interessato giocarsela sino a giugno e senza un paracadute che desse un senso alla propria «scommessa» personale, succedendo peraltro al «maestro» al quale si sente più vicino. La scelta, in quell’ondata di riflessioni, s’è registrata sabato notte, dopo il pareggio di Udine, la nona gara senza vittoria e la certificazione ulteriore d’una crisi di fatto, con il quarto posto distante otto punti e il pericolo di dover fronteggiare l’esistenza economicamente meno lussuriosa che consente la Champions: Gattuso è divenuto, e prepotentemente, per De Laurentiis la zattera sulla quale lanciarsi, il drastico uomo di polso per frenare una caduta rovinosa. Il contratto, a quel punto, dopo che Jorge Mendes, vicinissimo al tecnico calabrese ha negato qualsiasi possibilità «semestrale», come riporta il CdS, s’è allargato a mo’ di lenzuolo sino ai diciotto mesi, scadenza 2021.
La Redazione