E’ talmente Zeman da fare in modo che la difesa di Ancelotti sia una difesa alla Zeman. «Io sto con Ancelotti tutta la vita. Anche perché non mi sembra che nella storia del calcio cambiare allenatore dia poi la sicurezza di cambiare il destino di una squadra. E allora, meglio andare avanti fino alla fine, anche perché non credo che ci siano allenatori più bravi di Ancelotti per uscire da questo momento». L’uomo di Praga è a Torre Annunziata, intervistato da “il Mattino”, per vedere la gara del Messina allenato dal figliolo Karel (alla fine il Savoia vincerà 2-1). Un pezzo di Napoli gli è rimasto nel cuore. Come nel cuore gli sono rimasti i tanti amici che ogni volta che torna qui non manca di andare a salutare.
Zeman, è il caso di insistere con Ancelotti? «Non so se è la soluzione giusta mandare via l’allenatore o sperare che se ne vada, di solito non lo è mai. Pensare che sia solo colpa di uno se le cose vanno male è un grosso errore. Perché se le cose vanno come vanno al Napoli le colpe sono di tutti».
E come vanno le cose al Napoli, secondo lei? «Non conosco le cose, ma se mi devo basare su quello che ho visto nella partita con l’Udinese, mi sembra evidente che ci siano dei problemi. Ho visto tante difficoltà nel gioco degli azzurri, ho visto tante remore, tante paure. Ora se un giocatore ha delle paure non può essere certo colpa dell’allenatore e basta. Per questo dico che è ingiusto puntare il dito solo su Ancelotti. Non è così che funziona anche se è poi la strada più semplice».
E come si sistemano? «Solo con il lavoro. Con la pazienza. Con la tranquillità. Perché i valori di una squadra non si smarriscono all’improvviso. Se ci sono, e mi pare che il Napoli ne abbia, prima o poi ritornano».
Dice Ancelotti che la scintilla può arrivare domani dal passaggio del turno. È così? «No, non credo che questa cosa sia possibile. Non credo che in novanta minuti si possa voltare pagina. Si volta pagina con il lavoro, l’applicazione e la volontà. Scatta qualcosa solo quando uno vuole che scatti: non è certo un risultato a poterlo far succedere».
Sono problemi insormontabili? «Se c’è voglia di uscire, si esce da ogni momento negativo. Non ho mai creduto alle storie di giocatori contro allenatore, perché quello che conta è la maglia che si porta addosso. Io sono convinto che dando ancora fiducia ad Ancelotti il Napoli potrà uscire da questo fuoco in cui è scivolato».
L’ammutinamento è stata una cosa unica, non trova? «Ho letto e mi ha sorpreso. Ma ripeto, non ne so molto, non mi è chiaro quello che è esattamente successo. Però vedo le partite e qui diventa tutto molto più chiaro perché il Napoli non va bene, e c’è qualcosa che non va per il verso giusto. Se è colpa dell’ammutinamento non lo so. Vedo i risultati negativi, vedo le prestazioni insicure ma non conosco le cause. Tutti devono fare più sacrifici ma questo Napoli ha tutto per poterne uscire a testa alta, risalendo velocemente la classifica. Con Ancelotti alla guida».