«La nostra carriera è fatta di piccoli step ai quali arrivare sempre preparato» E’ il mantra di Fabio Maresca che porta Napoli nella élite degli arbitri mondiali. Dismesso Gianluca Rocchi, non riproposto dall’AIA per raggiunti limiti di età, Fabio Maresca è entrato nella lista della FIFA per il 2020. Un sogno che si avvera per il 38enne fischietto del Vomero che ha prima riportato Napoli in Serie A 50 anni dopo Gennaro Marchese e poi per la prima volta alla ribalta internazionale. Una carriera eccezionale. Maggio 1997, gara di esordienti Napoli, la prima diretta dal fischietto partenopeo.
Maggio 2014 Lazio-Bologna ultima giornata di Serie A, il ritorno in Serie A per un arbitro napoletano. «Premio Bernardi» come miglior arbitro debuttante in Serie A nel 2016 «Premio Bearzot» nel 2018 assegnato dall’ACLI su indicazione dell’Associazione Italiana Arbitri per ricordare la memoria di Stefano Farina. «Premio Colosimo» a Torino nello scorso mese di maggio al miglior arbitro Can A non internazionale.
E ora la qualifica di internazionale. Quanta Napoli c’è nel suo modo di arbitrare? «C’è la sua città: la scaltrezza, la furbizia, il modo di porsi di fronte alla gente che impari da bambino» disse. Maresca vanta anche un piccolo grande record. Il 19 agosto 2017, durante la prima giornata della stagione di Serie A 2017/2018 Juventus-Cagliari, al 37′ chiese l’intervento del VAR, VideoAssistant Refree, per un contatto in area tra Alex Sandro e Cop. Fu l’esordio della tecnologia in Italia. Primo arbitro ad assegnare un calcio di rigore in Serie A attraverso l’utilizzo del VAR.
Da gennaio dovrà farsi trovare pronto. Si comincia con qualche designazione minore, una Europa League lontana o qualche partita di nazionali con meno velleità. Poi l’appetito vien mangiando, ma, considerando la carriera di Maresca, mai dire mai perché la carriera è fatta di piccoli step cui arrivare preparati.
Fonte: Il Mattino