L’onestà intellettuale di Ancelotti, innanzitutto nel dopo gara della “Dacia Arena” sulla prova del Napoli contro l’Udinese: «Vivo nel calcio da 40 anni, so che quando le cose vanno male la panchina traballa, ma so anche che ciò non significhi che non ci sia fiducia dalla società. Io sento De Laurentiis tutti i giorni: si informa, è preoccupato come noi e insieme la risolveremo». E’ inutile fingere, girarci intorno, rifugiarsi in una ipocrisia di comodo che Ancelotti rifiuta: ora dovrà passare, semplicemente, un’altra serata, e sarà quella con il Genk e poi si capirà cosa si nasconda nella tenebre. «Questa gara con l’Udinese ha confermato che la paura riesce ad avere il sopravvento sulle nostre qualità e trasmette nervosimo che noi riusciamo a domare. Abbiamo fatto molto male nel primo tempo e però c’è stata reazione nella ripresa. Ci manca la scintilla, che però in Champions League potremmo trovare».