Ancelotti non fugge dinnanzi alle proprie responsabilità e non sono certo i due milioni di euro che vanterebbe da qui a giugno prossimo – praticamente la metà del suo ingaggio annuale – a tenerlo inchiodato alla sua stanza di Castel Volturno: la fedeltà in se stesso, nelle idee e persino nel progetto, hanno radici solide, più di quei chiodi che adesso puntellano una panchina che, nei fatti, l’ha detto il campo e lo sostiene la classifica del campionato, è esposta assai alla turbolenze. Poi però c’è la Champions League, la possibilità di arrivare agli ottavi (e sarebbe un successo) e persino lo spiraglio per accomodarsi primo nel girone (e saprebbe di miracolo). Fonte: CdS